CATANIA. I carabinieri del comando provinciale di Catania hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 47 indagati, compresi minorenni, accusati di spacciare sostanze stupefacenti a San Giovanni Galermo, rione alla periferia nordovest di Catania, considerato il più redditizio 'supermarket' di droga in città. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip del Tribunale etneo su richiesta della Direzione distrettuale antimafia (Dda) della locale Procura. I reati ipotizzati, a vario titolo, sono di associazione a delinquere, traffico di cocaina e marijuana aggravato dall'avere favorito Cosa nostra catanese.
È stata smontata una società con 'fatturato' importante: incassi giornalieri stimati in 15-20mila euro al giorno e un giro d'affari annuo di circa sei milioni di euro. E una struttura 'aziendale' complessa che attribuiva orari e compiti specifici a tutti i partecipanti alla vendita di cocaina e marijuana: vedette, spacciatori, cassieri, incaricati del trasporto, coordinatori di vari settori e responsabili. Con centinaia di acquirenti in fila in via Capo Passero, nel popoloso rione di San Giovanni Galermo, controllata 'militarmente' dagli
spacciatori con tanto di 'bonifiche' anti investigatori. Una 'piazza' che fattura tanti soldi non poteva certo essere estranea all'interesse della criminalità organizzata, con clan che sarebbero i principali fornitori all'ingrosso di cocaina e marijuana, ottenendo una percentuale sulla vendita. Ma il giro d'affari fa nascere anche rivalità all'interno di gruppi mafiosi e in questo contesto, per i contrasti tra i clan dei Nizza e dei Mirabile, entrambi organici alla 'famiglià Santapaola, sarebbe maturato l'assassinio di Alessandro Ponzo, 26 anni, ucciso il 5 maggio del 2012, ritenuto il responsabile della 'piazza'. Nonostante la sua giovane età i suoi funerali furono quelli per un 'piccolo re', come scritto in un manifesto. Per lutto dal giorno dell'omicidio a quello delle esequie lo spaccio di droga fu sospeso. Il delitto non è trattato in questa inchiesta, ma in un altro fascicolo con indagini delegate alla squadra mobile.
Le indagini dei carabinieri sullo spaccio nel rione San Giovanni Galermo, denominate Leo dal nome di un cane randagio che controllava l'ingresso di una casa ma che era anche l'allarme in codice per gli spacciatori, sono state coordinate dal procuratore capo Giovanni Salvi e hanno portato all'arresto in flagranza in un anno di attività di 44 persone. Il Gip Loredana Valeria K. Pezzino ha disposto anche il sequestro preventivo di sei auto e 4 scooter Honda Sh. Durante 'operazione militari dell'Arma hanno anche due persone per evasione dai domiciliari e detenzione di una pistola cal.7.65 e sequestrato circa seimila euro in contanti ritenuti provento dello spaccio.
Droga, ordinanza per 47: sgominato 'supermarket' a Catania
E' stata smontata una società con 'fatturato' importante: incassi giornalieri stimati in 15-20mila euro al giorno e un giro d'affari annuo di circa sei milioni di euro
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