BIANCAVILLA. Una Biancavilla ancora attonita e sotto assedio, vista la presenza numerosa di carabinieri della compagnia di Paternò e del nucleo operativo del Comando provinciale etneo, prova a dimenticare gli omicidi di Agatino Bivona e Nicola Gioco e di tornare a vivere nella “normalità” con i vari problemi che contraddistinguono i centri etnei. Eppure non è passata inosservata la presenza, da qualche giorno dei carabinieri, circa una decina di pattuglie, con tanto di elicottero a sorvegliare la città. Militari che nelle ultime 36 ore, hanno provveduto a visitare i domicili di soggetti “poco puliti” alla ricerca di armi da fuoco, magari che hanno sparato di recente. Individui conosciuti alle forze dell’ordine che, in modo diretto o indiretto, avrebbero potuto avere contatti con Gioco o con Bivona. Il controllo del territorio, effettuato dai carabinieri della compagnia, guidata dal capitano Lorenzo Provenzano, ha portato all’arresto di un paternese di 22 anni, sorpreso con 30 grammi di marijuana, già suddiviso in dosi, avente un valore di mercato di circa 350 euro. Inoltre è stato denunciato un biancavillese di 30 anni, sorpreso alla guida dell’auto in chiaro stato di ebbrezza come confermato dall’esito positivo dell’alcoltest. Nell’espletamento del servizio sono stati controllati 48 mezzi, identificate 75 persone, elevate numerose contravvenzioni per violazione del codice della strada per un importo complessivo di circa 2500 euro e sequestrate due autovetture. Sul fronte delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Antonino Fanara, gli inquirenti parlano chiaramente di una faida interna al clan Toscano–Mazzaglia-Tomasello; una frattura a quanto sembra insanabile, dettata, probabilmente, dalla voglia di un parte del gruppo di spiccare il volo, magari trovando alleanze fuori Adrano. Nicola Gioco, un giovane di 22 anni con precedenti per reati di rissa e guida senza patente, è il nipote di Alfredo Maglia, assassinato il 28 ottobre scorso ad Adrano. Su questo omicidio sta indagando il commissariato adranita. Gioco, secondo gli inquirenti, per essere eliminato cosi ferocemente, su sette colpi esplosi da un sicario con una 7.65, cinque colpi hanno raggiunto il giovane in diversi parti del corpo, potrebbe avere avuto un ruolo attivo nell’omicidio di Agatino Bivona avvenuto lunedì scorso in via Fallica. I carabinieri in queste ore stanno osservando le immagini dei sistemi di video sorveglianza, presenti nella zona di via Pistoia dove ha trovato la morte Gioco. Nella tarda mattinata di oggi il medico legale Cataldo Ruffino effettuerà, all’obitorio dell’ospedale Garibaldi, l’autopsia sulla salma di Nicola Gioco. Intanto l’esame autoptico eseguito dal medico legale Cataldo Ruffino sulla salma di Agatino Bivona, ha confermato che a sparare sono stati due killer, i quali hanno utilizzato due pistole automatiche, probabilmente due 7.65. Contro Agatino Bivona, i sicari hanno esploso 15 colpi di cui 11 hanno raggiunto il bersaglio: due lo hanno raggiunto al braccio destro, tre al volto, uno alla spalla destra, uno alla clavicola e, per finire, quattro alla nuca. Una cosa comunque è certa: Bivona, uscito dalla palestra non appena giunto vicino alla sua auto una Alfa Romeo 159, parcheggiata in via Fallica, avrebbe visto in faccia i suoi assassini, coloro che da lì a poco l’avrebbero assassinato. Infatti l’uomo ha tentato una fuga a piedi durata solo una settantina di metri. Una fuga rivelatasi inutile, visto che è stato finito con 4 colpi di pistola alla nuca. Nel pomeriggio di ieri nella Chiesa Madre di Biancavilla, sotto un servizio d’ordine molto accurato sono stati celebrati i funerali di Bivona. Infine il sindaco Pippo Glorioso, attraverso una nota diffusa ieri ha annunciato che il Prefetto di Catania ha accolto la sua proposta di convocazione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza. La riunione, si terrà settimana prossima.