ACIREALE. «Il verde agricolo? È diventato un jolly. Buono per farci qualsiasi cosa», sbotta il consigliere Udc Gigi Bonaventura, dopo che il Consiglio, con i voti contrari delle opposizioni, ha bocciato l'atto d’indirizzo che lo stesso Bonaventura aveva presentato, volto a tutelare le aree a verde agricolo. «Nel 2006 - ricorda Bonaventura - venne modificato l'articolo 72 dell'ex regolamento edilizio, in maniera tale da consentire la realizzazione sul verde agricolo di qualsiasi cosa: attività industriali insalubri, commerciali, turistico-ricettive o fantomatiche tali, speculative, anche quelle provvisorie. Da allora ogni tentativo per ritornare indietro è stato respinto con i voti di alcuni Consiglieri, che hanno prima hanno bocciato la proposta di inserire le strutture industriali nelle aree artigianali, poi hanno votato sì all’insediamento definitivo di un cementificio su area a verde agricolo; ora quest'ennesima bocciatura. Sono gli stessi che sostengono quella parte politica che nei manifesti elettorali di chiara di voler fare Acireale più bella...». La responsabilità di quanto accaduto, invece, secondo i capigruppo delle opposizioni Saro Raneri e Gioacchino Ferlito va accollata all'amministrazione, incapace, secondo loro, di individuare, in 10 anni di guida della città, le aree dove far sorgere le zone industriali. Responsabilità ovviamente respinta dal sindaco Nino Garozzo: «La posizione di una certa parte del Consiglio è coerente solo alle scelte dissennate che in questi anni hanno determinato lo sfruttamento incontrollato delle aree agricole - sbotta il primo cittadino - Il Consiglio è sovrano in materia urbanistica, ma come Amministrazione reiteriamo il nostro fermo dissenso su scelte che favoriscono pochi e danneggiano la Città».