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Anno giudiziario a Catania, Berretta: “Lotta alla mafia senza sosta” "Riformare la giustizia dalle circoscrizioni"

CATANIA. «La lotta alla mafia non può conoscere soste. Le recenti minacce al sostituto procuratore Nino Di Matteo e al procuratore aggiunto Maria Teresa Principato, sono l'ulteriore dimostrazione che la sfida della criminalità organizzata allo Stato è tuttora in atto e che il coraggio e l'acume di molti magistrati e di uomini e donne  appartenenti alle forze dell'ordine colpisce gli interessi economici dei mafiosi e ne scompagina i piani criminali». Lo afferma il sottosegretario Giuseppe Berretta, nel suo discorso all'inaugurazione dell'Anno giudiziario a Catania.   
«In considerazione di quanto detto - aggiunge il sottosegretario alla Giustizia - mi sento nel dovere di ringraziare quanti in questo distretto di Corte d'Appello, una realtà vasta ed elevata densità mafiosa, si adoperano quotidianamente e con importanti risultati  nell'azione di contrasto e repressione».
«La riforma delle circoscrizioni giudiziarie» è una «misura strategica indispensabile per recuperare risorse e eliminare le diseconomie che affliggevano i Tribunali di minori dimensioni».

«L'analisi delle statistiche dell'ultimo trentennio - spiega il sottosegretario alla Giustizia - mostra che gli uffici giudiziari più efficienti sono quelli con una dotazione di magistrati giudicanti compresa tra 30 e 60 unità: in questa prospettiva sono state eliminate le strutture di dimensioni più modeste, nelle quali le scoperture di organico e le incompatibilità ostacolavano talvolta la funzionalità degli uffici ed è stata alleggerita la pressione sugli uffici metropolitani di maggiori dimensioni».    «Con la riforma della geografia giudiziaria gli uffici di primo grado sono passati da 1.398 a 450 - sottolinea Berretta - consentendo il recupero di ben 2.301 unità del personale di magistratura, tra togata ed onoraria, e di 7.029 unità di personale amministrativo. Ciò ha comportato la rideterminazione in aumento, in conformità del parere espresso dal Csm, delle piante organiche degli uffici giudiziari. Il risultato atteso della riforma, oltre ad un significativo risparmio di spesa - osserva il sottosegretario alla Giustizia - è rappresentato da un netto recupero di efficienza del sistema».


«È in me piena la consapevolezza delle difficoltà che gli operatori della giustizia di questo distretto si trovano a fronteggiare».  «L'eccessiva frammentazione degli uffici sul territorio - osserva il sottosegretario alla Giustizia - rappresenta  sicuramente una disfunzione organizzativa, oltre a risultare antieconomica. A fronte dell'investimento da parte del ministero della Giustizia per l'acquisto del Palazzo delle Poste, la città di Catania è ancora senza una sede unica per gli uffici giudiziari. Il lavoro da fare è tanto e da avviare al più presto. L'obiettivo è indifferibile. Come ho già avuto modo di affermare - ricorda Berretta - la disponibilità del ministero è piena e credo che vada percorso senza più indugiare il percorso avviato con il protocollo d'intesa di maggio che ha individuato nell'ex Ascoli-Tomaselli una possibile soluzione alla questione».      Il sottosegretario conclude manifestando «profondo apprezzamento per i lusinghieri risultati raggiunti in molti  Distretti attraverso l'abnegazione, la passione, l'impegno e la cultura organizzativa profusi dai diversi soggetti (magistrati, avvocati, dipendenti amministrativi, appartenenti alla Polizia giudiziaria) protagonisti dell'amministrazione della Giustizia, dimostrano tuttavia che - chiosa Berretta - l'attuale condizione d'indubbia difficoltà del sistema giudiziario e del Paese non deve divenire alibi per la rassegnazione o l'immobilismo». 


Riferimento poi all'emergenza carceri: «Il contrasto al sovraffollamento carcerario è uno degli obiettivi principali nell'azione del ministero della Giustizia».   «A fronte di una capienza degli Istituti penitenziari di 47.000 posti, al 1 gennaio 2013 erano ristretti in carcere 66.000 detenuti - ricorda il sottosegretario alla Giustizia - un indice di sovraffollamento pari al 141%. A 31 dicembre 2013, dopo 7 mesi di azione di Governo, lo stesso indice è sceso al 129%, e posso affermare con certezza, anche se attendiamo a giorni i dati delle presenze al 31 gennaio 2014, porterà il tasso di sovraffollamento a ridursi ulteriormente».   
«Nell'ambito 'Piano carceri' inoltre - aggiunge Berretta - sono in corso di realizzazione 12.324 nuovi posti, 3.100 dei quali grazie all'apertura di 4 nuovi istituti penitenziari. Nell'arco dell'anno 2014 è previsto il recupero di ulteriori 1.500 posti».

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