PATERNO'. L’ospedale di Paternò, in vista del riordino del piano sanitario regionale, dovrebbe mantenere, il condizionale è d’obbligo, parte della Chirurgia, il centro trasfusionale e la Medicina. È l’esito della visita dell’assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino, la quale accompagnata dal presidente della commissione sanità alla Ars Pippo Di Giacomo, e dal resto dei componenti della commissione, ha tenuto un incontro a Palazzo Alessi con i paternesi. Ad attenderla dentro e fuori l’aula consiliare, oltre 500 persone che manifestavano la loro delusione per un piano sanitario definito ”schizofrenico e senza logica”.
Presenti all’incontro il sindaco Mauro Mangano, il presidente del consiglio Laura Bottino, il senatore Salvo Torris, i componenti del «Comitato pro ospedale». Nel corso dell’incontro il commissario Asp Gaetano Sirna ha illustrato all’assessore Borsellino il progetto elaborato per Paternò dalla direzione sanitaria. Sirna ha parlato di 80 posti letti a Paternò, 30 in meno rispetto all’attuale collocazione. Posti suddividi tra Medicina generale, cardiologia, reumatologia, gastroenterologia, psichiatria, sei posti solo per otorino e oculistica, polo riabilitativo e lunga degenza. Una illustrazione che ha mandato su tutte le furie i presenti, obbligando le forze dell’ordine a riportare la calma. Nel contempo un attento lavoro di diplomazia svolto dal sindaco con la Borsellino e Di Giacomo, ha permesso un ritorno alla calma. «Il piano sanitario che è stato avanzato va rivisto su due punti fondamentali – afferma il sindaco Mauro Mangano -, ovvero l'assoluto sbilanciamento dei posti letto fra gli ospedali della provincia e quelli della città di Catania, e la privazione di reparti fondamentali come la chirurgia, nei presidi del comprensorio etneo. Se l'idea è quella di creare un sistema di ospedali riuniti, ognuno di essi deve possedere i servizi di base, perché un presidio ha senso se in esso sono presenti unità vitali come la chirurgia, la medicina, il servizio trasfusionale».
L'assessore Borsellino ha dichiarato che le proposte avanzate da Paternò sono legittime ed ha accolto l'esigenza ”del mantenimento del reparto di Chirurgia del nosocomio paternese ed il potenziamento del centro trasfusionale”. «L'ospedale di Paternò non si chiude - ha affermato il presidente della Commissione Sanità, Giuseppe Di Giacomo, nel corso del dibattito - i torti subiti dalla città devono essere sanati da una politica attenta ed imparziale». Il comitato pro ospedale ha anche consegnato un dossier all’ assessore Borsellino a proposito dei lavori “misteriosamente” bloccati dell’ospedale: «Chiederò che venga avviata una ispezione per fare luce sull’appalto dei lavori». E ieri mattina un lungo corteo, circa 1000 studenti delle scuole e delle avocazioni non profit, hanno manifestato il proprio dissenso contro i tagli all’ospedale. (*OC*)