CATANIA. Lo «scoglio burocratico» è stato aggirato. Adesso, si possono spendere i fondi per ristrutturare a Librino Villa Fazio che dovrebbe, quindi, tornare a essere la Casa comunale del Volontariato. Esulta il presidente della commissione Lavori pubbici, Niccolò Notarbartolo, che proprio da questo giornale aveva denunciato nei giorni scorsi i ritardi nella realizzazione del progetto. Ieri, l’esponente del Pd ha diffuso una nota per rendere come siano stati «sbloccati i fondi per Villa Fazio». E ancora: «Amministrazione comunale e Ragioneria hanno risposto in maniera immediata alle nostre richieste. Ora, bisogna avviare subito il cantiere».
A dare la «buona notizia» era stato l’assessore comunale Giuseppe Girlando nel corso della seduta di commissione consiliare, ieri mattina. «Sono state superate tutte le difficoltà contabili che bloccavano l’avvio dei lavori per la ristrutturazione di Villa Fazio», spiega Notarbartolo ricordando pure l’intervento del presidente della commissione Bilancio, l’autonomista Enzo Parisi. Grazie ad un finanziamento regionale di 1 milione 440 mila euro, l’edificio a Librino potrà essere riaperto: «Nei giorni scorsi — ha ricordato Niccolò Notarbartolo — avevamo effettuato con la commissione Lavori pubblici incontri e sopralluoghi per verificare lo stato dei lavori in programma per riqualificare alcuni immobili e aree di Librino. Siamo soddisfatti di questo primo importante risultato, su cui si erano impegnati anche l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco, il direttore dei lavori Mario Monica e il responsabile unico del procedimento Daniele Sinito».
La ditta appaltatrice ha già firmato il contratto: «Adesso che sono stati sbloccati i primi 700 mila euro, già nelle disponibilità del Comune, non c’è più alcun ostacolo ad avviare le opere di riqualificazione — conclude il rappresentante della maggioranza — Si faccia, dunque, il possibile per aprire subito il cantiere, e nell’arco di sei mesi potremo finalmente restituire Villa Fazio al quartiere e all’intera città». Per Niccolò Notarbartolo, comunque, esiste a Librino pure un’altra «incompiuta» che merita attenzione. Il Palazzo di Cemento, finora noto solo per i ripetuti interventi delle forze dell’ordine ma che attende di essere recuperato per fornire 96 alloggi popolari.
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