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Catania, 57enne uccisa in cimitero Tre indagati, il Pm: "Solo un atto dovuto"

Notificato a figlio vittima e due conoscenti della donna

CATANIA. «Nessuna ipotesi privilegiata, ma  soltanto un atto dovuto per compiere accertamenti irripetibili».  Così fonti della Procura commentano la notizia, riportata dal  quotidiano La Sicilia, dell'iscrizione nel registro degli  indagati di tre persone nell'ambito del fascicolo aperto  sull'omicidio di Maria Concetta Velardi, la vedova di 59 anni  assassinata con colpi di pietra il 7 gennaio scorso nel cimitero  di Catania. La stessa ricostruzione è fornita all'ANSA da  investigatori attivi sull'inchiesta.     Gli indagati sono il figlio della vittima, il sottufficiale  della marina militare Fabio Matà, e altre due uomini, un giovane  e un anziano, che conoscevano la donna e che nel giorno del  delitto sarebbero stati in zona. Il provvedimento, secondo  quanto si apprende, è stato notificato due settimane fa, per  permettere alla polizia scientifica di Palermo di eseguire  accertamenti e rilievi che potrebbero essere utili alle  indagini, ma al momento non sarebbero emersi dati significativi.  Fabio Matà  è stato sentito, nei giorni scorsi, dal sostituto  Giuseppe Sturiale che coordina le indagini, assieme al  procuratore Giovanni Salvi. Sull'omicidio indaga la squadra  mobile della Questura.      A trovare il cadavere era stato proprio il figlio della  vittima, che l'aveva accompagnata a fare visita, come ogni ogni,  al marito Angelo e all'altro figlio di Maria Concetta Velardi,  Lorenzo, entrambi morti per i postumi di malattie incurabili. Il  corpo era non distante dalla cappella di famiglia. Il  sottufficiale si era allontanato per andare al bar e al ritorno,  portando il caffè alla madre, l'ha trovata per terra,  assassinata con colpi di pietra alla testa. Sulla morte della  donna il legale di Matà, l'avvocato Giuseppe Lipera, ha avviato  indagini parallele, con la collaborazione di criminologi, di un  investigatore privato e dell'ex generale dei carabinieri del Ris  Luciano Garo.
LEGALE FIGLIO: "FORSE COINVOLTA UNA DONNA"
"Il mio assistito è indagato, ma  per mero atto dovuto, nel rispetto delle regole", assieme a  altri due uomini, ma "non escludo, invece, che possa emergere il  coinvolgimento di una donna" nel delitto. Lo afferma l'avvocato  Giuseppe Lipera, che rappresenta Fabio Matà, figlio della  vittima, confermando quanto riportato dal quotidiano La Sicilia  sull'iscrizione nel registro degli indagati di tre persone  nell'ambito del fascicolo aperto sull'omicidio di Maria Concetta  Velardi, la vedova di 59 anni assassinata con colpi di pietra il  7 gennaio scorso nel cimitero di Catania.       "Il mio assistito - dice il penalista - è indagato, assieme  a altre due persone, ma è un atto dovuto, a tutela degli  iscritti nel registro notizie di reato, per compiere  accertamenti irripetibili, e anche difensivi, come prevede la  legge. E la conferma che è un mero atto dovuto nei confronti del  mio assistito - precisa il legale di Matà - l'abbiamo avuta  anche in sede di interrogatorio dal magistrato che ha sentito il  mio assistito. Io non ho assolutamente dubbi sull'estraneità del  mio cliente che continuo ad assistere con con convinzione anche  perché nell'inchiesta è anche parte offesa. Non escludo invece -  osserva l'avvocato Lipera - che possa emerge il coinvolgimento  di una donna, tra le potenziali sospettate dell'assassinio della  povera Maria Concetta Velardi, convincimento è maturato  sull'analisi di elementi emersi finora".

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