CATANIA. C'è anche una coppia di romeni, 36 anni lui e 35 lei, tra gli indagati nell'inchiesta sulla morte di Maria Concetta Velardi, la vedova di 59 anni assassinata con colpi di pietra il 7 gennaio scorso nel cimitero di Catania. Sale così a cinque il numero delle persone iscritte nel fascicolo aperto dalla Procura che aveva già indagato, come atto dovuto, il figlio della vittima, il sottufficiale della marina militare Fabio Matà, e altre due uomini, un giovane e un anziano, che conoscevano la donna e che nel giorno del delitto sarebbero stati in zona. L'iscrizione nel registro degli indagati della coppia di romeni è trapelata oggi durante l'esecuzione di un esame medico legale nella sede della polizia scientifica di Catania dove si sono presentati un avvocato, che li assiste, e un medico legale come consulente di parte. Le indagini della squadra mobile della Questura sono coordinate dal procuratore capo Giovanni Salvi e dal sostituto Giuseppe Sturiale. A trovare il cadavere era stato proprio il figlio della vittima, che l'aveva accompagnata a fare visita, come ogni giorno, al marito Angelo e all'altro figlio di Maria Concetta Velardi, Lorenzo, entrambi morti per i postumi di malattie incurabili. Il corpo era non distante dalla cappella di famiglia. Il sottufficiale si era allontanato per andare al bar e al ritorno, portando il caffè alla madre, l'ha trovata per terra, assassinata con colpi di pietra alla testa. Sulla morte della donna il legale di Matà, l'avvocato Giuseppe Lipera, ha avviato indagini parallele, con la collaborazione di criminologi, di un investigatore privato e dell'ex generale dei carabinieri del Ris Luciano Garofano.