CATANIA. Il processo a carico dell'ex senatore del Pdl Pino Firrarello per la turbativa d'asta contestata nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti per la realizzazione del nuovo ospedale Garibaldi non si sarebbe dovuto nemmeno incardinare perchè il reato era già prescritto nel giugno del 2005. Lo hanno sancito i giudici della Corte Suprema di Cassazione - la notizia è riportata dal quotidiano 'la Sicilia -, che hanno accolto il ricorso presentato dai legali di Pirrarello, gli avvocati Isabella Giuffrida e Grazia Volo, che puntava soprattutto ad annullare il rischio di un eventuale mega risarcimento del danno a favore dell'Azienda ospedaliera Garibaldi, di circa 600mila euro.
Quello di Firrarello è stato l'unico ricorso accolto. Per gli altri imputati la Suprema Corte ha rigettato o ritenuto inammissibili i ricorsi, confermando le condanne e di primo grado. Sono quelle dell'imprenditore Giulio Romagnoli e del dirigente della Cgp costruzioni Mario Seminara, entrambi condannati a tre anni per turbativa d'asta, di Giuseppe Cicero, avvocato membro per la commissione per le anomalie nell'appalto del II lotto, condannato a un anno e sei mesi. Confermate, inoltre, le prescrizioni per Gaetana Piccolo, Valerio Infantino, Angelo Tirendi, Franco Mazzone, per i quali sono stati rigettati i ricorsi relativi ai risarcimenti o alla rifusione delle spese civili. Rigettato anche il ricorso della parte civile rappresentata dagli eredi di Francesco Messineo. Accolto, invece, quello dell'Azienda Garibaldi in ordine alla congruità dell'onorario del legale che la rappresentava. L'indagine relativa al nuovo ospedale Garibaldi è del 1997 e l'avvio del primo processo è del 9 novembre 2003. Pino Firrarello in primo grado era stato condannato a due anni e mezzo per turbativa d'asta.