Catania

Venerdì 04 Ottobre 2024

«Dehors», a Catania spazi pubblici e multe Balsamo: «Regolamento in 2 mesi»

CATANIA. Aspettando il regolamento comunale sui «dehors» — gli spazi esterni dei pubblici esercizi — sette titolari di bar e ristoranti sono stati multati in questi primi mesi dell’anno dalla task-force voluta dal questore Salvo Longo. «Occupazione abusiva di suolo pubblico», il reato contestato. Il presidente della commissione consiliare Commercio, Ludovico Balsamo, assicura «che entro un paio di mesi la proposta sarà in Consiglio per l’approvazione», ma sottolinea come «nella gran parte dei casi sanzionati dalla polizia, non sarebbe cambiato nulla perchè esistono comunque precise disposizioni del codice della strada che non potranno certo essere cambiate da noi». Allo stato attuale, comunque, gli esercenti chiedono certezze per evitare «stangate». Il regolamento, insomma, risulterebbe davvero gradito. Proteggere la salute dei cittadini, verificare le condizioni di igiene dei molti locali catanesi: questo l’obiettivo principale dei «controllori» inviati dal questore nelle strade cittadine. Per nulla casuale che i poliziotti siano sempre accompagnati da personale dell’Azienda sanitaria provinciale, insieme con i vigili urbani. Alcuni ristoranti sono stati persino chiusi, perchè «ballavano» i topi e i cibi erano maltenuti. Tantissime verifiche, però, si sono concluse da San Giovanni Li Cuti a via Plebiscito con quella principale contestazione: «occupazione abusiva di suolo pubblico». Spiega il presidente Balsamo, esponente di Articolo 4 come l’assessore comunale al Commercio Angela Mazzola: «Il regolamento sui dehors sembra facile, ma non lo è. Perchè bisogna conciliare norme e competenze di enti diversi». Ludovico Balsamo conclude: «In commissione stiamo lavorando. Il testo, però, dovrà poi essere inviato all’Azienda sanitaria e alla Sovrintendenza ai Beni culturali, tra gli altri. Daranno i loro pareri su un atto che, ripeto, è estremamente complesso. In aprile, ad ogni modo, ritengo che la delibera sarà in Aula per il voto finale». Ge.M.

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