Catania

Venerdì 04 Ottobre 2024

Farmacia a Catania, i legali di parte civile: «Gli studenti muoiono ancora»

CATANIA. Tutti sapevano, alcuni parlavano ma gli esperimenti di laboratorio, del dipartimento di Farmacia all'Università di Catania, continuavano ad essere versati negli scarichi dei lavandini. Ieri al processo che si sta celebrando davanti ai giudici della terza sezione penale del Tribunale, sono intervenuti i legali delle parti civili che hanno ripercorso la triste storia di quello che è stato definito come il "laboratorio dei veleni". "45 anni di menefreghismo - ha detto l'avvocato Santi Terranova - nonostante le segnalazioni. L'unico numero che non si riesce a fermare è quello degli studenti che muoiono". Già perché mentre il processo è in corso, da alcuni anni, lo scorso dicembre è morta, per tumore, l'ennesima studentessa di Farmacia, Giuseppina Pirracchio. In Aula l'avvocato Terranova ha letto il lungo elenco di ragazzi che si sono ammalati e di quelli che sono venuti a mancare; ricorda ai giudici il procedimento parallelo, per omicidio colposo plurimo, per il quale la Procura ha chiesto l'archiviazione. «In questa sede - ha proseguito Terranova - ci occupiamo di disastro ambientale. C'è stato un restringimento del periodo di osservazione tra il 2004 e il 2007. Ma basta riascoltare le dichiarazioni dei professori Francesco Guarrera ed Ennio Bousquet per capire che la prassi di versare gli esperimenti nei lavandini risaliva almeno al 1968». Da alcune analisi al terreno i tecnici hanno rilevato 1.201 sostanze compatibili con quelle utilizzate nei locali. C'è poi il memoriale di Emanuele Patanè, lo studente deceduto per tumore che ha frequentato il dipartimento. Sul letto dell'ospedale, con l'ausilio di un computer, aveva scritto: "nel laboratorio non vi è un sistema di aspirazione idoneo. Spesso eravamo costretti ad aprire le finestre per fare circolare l'aria". Una scatola, secondo i legali, dove venivano raccolti tutti i vapori provenienti dagli scarichi. "Le cappe - si continua a leggere nelle memorie di Patanè - non aspiravano in maniera idonea. Solo dopo la diagnosi della mia malattia, una di queste è stata sostituita". Lo scorso 10 gennaio il Pm, Giuseppe Sturiale, a conclusione della requisitoria ha chiesto la condanna a 4 anni per Antonio Domina, 3 anni e 8 mesi per Lucio Mannino e 3 anni e 2 mesi per Francesco Bonina, Franco Vittorio, Fulvio La Pergola, Giuseppe Ronsisvalle, Giovanni Puglisi e Marcello Bellia.

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