CATANIA. Operazione antidroga dei carabinieri di Catania con 70 militari dell'Arma che hanno eseguito tra Sicilia e Calabria un provvedimento restrittivo, emesso dal Gip su richiesta della Dda della Procura etnea, nei confronti di 16 persone. Gli indagati sono accusati di fare parte di un'associazione che gestiva un traffico di cocaina e marijuana. Il gruppo, del quale facevano parte anche tre fratelli e le mogli di due di loro, si riforniva nella Locride e vendeva la droga nel Catanese.
L'operazione è stata effettuata nelle province di Catania, Reggio Calabria, Ragusa e Messina. Gli arresti sono stati compiuti a Randazzo, Castiglione di Sicilia, Maniace ed Aci Catena, in provincia di Catania, ed a Bianco (Reggio Calabria). Tredici degli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, tre di traffico e spaccio in concorso.
I 16 provvedimenti restrittivi, nove dei quali in carcere e sette agli arresti domiciliari, sono stati emessi dal Gip di Catania su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura etnea. Le ordinanze trassero origine da un'indagine compiuta dal luglio al dicembre del 2012, dalla compagnia dei carabinieri di Randazzo avviata dopo l'arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti di un commerciante incensurato del paese, Francesco Longhitano, di 28 anni, nella cui abitazione fu trovato un sacco contenente oltre un chilo di marijuana. Indagini successive condussero i militari ai fratelli, anch'essi di Randazzo, Marco, Martino e Giuseppe Scrivano, per conto dei quali il commerciante avrebbe custodito la droga. I tre fratelli erano già noti agli investigatori: Marco Scrivano nel 2009 era stato arrestato dai carabinieri per aver costruito abusivamente una bomba artigianale. Indagini successive hanno consentito di accertare l'esistenza di una organizzazione che trafficava e spaccio marijuana e cocaina.
Secondo quanto accertato, il promotori del gruppo erano i tre fratelli Scrivano, capeggiati da Marco, che dirigevano l'attività di spaccio nel territorio di Randazzo e nei comuni limitrofi. I tre si sarebbero riforniti di droga dalla Calabria attraverso Domenico Staltaro, di Bianco, che era stato suo compagno di cella nel carcere di Catania nel 2010. Staltaro si sarebbe occupato di procurare lo stupefacente dopo contrasti sorti tra i fratelli Scrivano e tre acesi ritenuti vicini al clan Ercolano-Santapaola: Orazio Licciardello, Fabrizio Bella e Giuseppe Gurgone. Nel corso delle indagini sono state arrestate in flagranza di reato nove persone per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e sono stati sequestrati circa 1,3 chilogrammi di marijuana e 300 grammi di cocaina.