CATANIA. Il gruppo consiliare del Pd si schiera per il "sì" al Registro sulle Unioni civili, che sarà discusso giovedì a Palazzo degli Elefanti. "Una battaglia minima di civiltà", la definisce Enzo Napoli, il segretario provinciale del partito che ieri mattina ha manifestato pieno sostegno alla delibera della giunta Bianco. La maggioranza, comunque, resta divisa. Anticipando tutti, il capogruppo del "Megafono" Daniele Bottino nelle scorse settimane aveva tenuto una conferenza stampa insieme con decine di pastori evangelici e s'era espresso - "a titolo personale" - contro l'istituzione del Registro. In Aula si profila adesso "libertà di coscienza" nel voto finale. Carmelo Nicotra, per Articolo 4, afferma: "Su questo punto non può esserci decisione di partito. Comunque, il mio parere è favorevole con qualche modifica al testo". Dall'opposizione, invece, Grande Catania-Mpa con Giuseppe Castiglione avverte: "Giovedì, il sindaco rischia di avere la certificazione del fatto che la sua maggioranza non esiste. Noi, certo, non gli faremo da stampella. Mercoledì, comunque, i consiglieri di Grande Catania ci riuniremo per individuare una linea unitaria, mantenendoci compatti e coesi come finora siamo sempre stati". Forza Italia, intanto, ha già lasciato "liberi" i propri consiglieri: "Ognuno deciderà secondo coscienza", esclama Manlio Messina.
A tirare la volata per l'approvazione del Registro, quindi, è soprattutto il Pd. Il capogruppo Gianni D'Avola, poco distante da lui la presidente del Consiglio comunale Francesca Raciti, ha manifestato ottimismo: "Questo è uno dei primi atti dell'amministrazione che stiamo incardinando. Sono certo che maggioranza e opposizione, con le spigolature e le piccole diversità pur esistenti, condurremo in porto questo percorso". A rafforzare questa posizione, il vicesegretario del partito Jacopo Torrisi: "Fare parte del Registro delle coppie di fatto non significa sposarsi, il Comune non è il Parlamento. A chi decide di unirsi stiamo solo estendendo servizi semplici. In realtà, bisogna sottolineare la valenza simbolica dell'atto. Un segnale di passaggio dalla tolleranza al rispetto delle scelte diverse". L'associazione civica "Catania in Movimento", che fa riferimento all'ex sottosegretario Giuseppe Berretta, ha infine diffuso una nota per ricordare come "riconoscere più diritti a qualcuno che adesso non ne ha, non li toglie a coloro che già li hanno". E ancora: "Togliere diritti, o non riconoscerli, rende invece tutti più insicuri e meno liberi". L'associazione ha anche affidato l'elaborazione di un documento ad alcuni studiosi per "rassicurare che non esiste incompatibilità con la Costituzione, del resto sin dagli anni '90 numerosi Comuni hanno iniziato ad istituire registri di questo tipo e i giudici hanno già avuto varie volte occasione di pronunciarsi in merito alla piena legittimità di questi strumenti". "Mi auguro - ha commentato Niccolò Notarbartolo, consigliere Pd e presidente di commissione - che questo documento di Catania in Movimento possa fugare i dubbi di alcuni colleghi su questa delibera. Istituire anche a Catania il registro delle unioni civili consentirebbe alla nostra città di dotarsi di uno strumento importante per tutelare i conviventi, garantendo loro diritti e regolamentando situazioni esistenti e vissute da molti cittadini catanesi che vengono ingiustamente discriminati".
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