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Catania, blitz "Salva salute" dei Nas Sequestrate due tonnellate di cibo

Controlli in centoventuno ristoranti, hotel, bar, pub, depositi e mercati rionali in città e provincia: irregolarità, sanzioni e denunce in oltre la metà dei casi

CATANIA. Due tonnellate di alimenti — tantissimo pesce... — in pessimo stato di conservazione, venti denunciati e cinquantasei «segnalati», multe per 125 mila euro. E ancora dieci strutture chiuse, tra cui le cucine di un hotel del centro storico e una pizzeria nella zona della Scogliera, mentre per quindici locali è stata proposta la sospensione temporanea dell’attività. Sono i numeri di un’operazione «SalvaSalute» resa nota ieri dai carabinieri del Nas che hanno visitato ben centoventuno ristoranti, alberghi, bar, pub, depositi e mercati rionali in città e provincia.
«Oltre il 50 per cento dei controlli ha portato alla scoperta di irregolarità», precisano gli investigatori. Numeri allarmanti, ma purtroppo non molto distanti dal resto del Paese, come ha sottolineato ieri in conferenza stampa il vicecomandante del Nas Italia, il colonnello Vito Antonio Diomeda: «Siamo sostanzialmente in linea con i controlli fatti altrove. In campo nazionale riscontriamo mediamente il 40 per cento di irregolarità, a Catania siamo un pò al di sopra». Il comandante dei Nas ha, inoltre, affermato: «Abbiamo sequestrato molto pesce privo di tracciabilità e mal tenuto. Il rapporto qualità-prezzo va sempre opportunamente considerato, è impossibile pensare di potere mangiare buon pesce con pochissimi soldi, i cittadini sono i primi che dovrebbero rendersi conto di questi pericoli per evitare rischi». A differenza della Questura, ormai da tempo impegnata in verifiche nei locali cittadini, il Nas non ha divulgato i nomi delle attività in cui sono state riscontrate irregolarità: «Noi ci rifacciamo alle leggi vigenti — ha spiegato il colonnello Diomeda — e, come facciamo dappertutto, non diamo indicazioni specifiche specialmente quando non si tratta di illeciti penali. Siamo interessati soprattutto a segnalare il fenomeno, colpirlo e contenerlo».
A evidenziare l’importanza dell’operazione, il «plauso» del ministro della Salute Beatrice Lorenzin: «La sicurezza degli alimenti — ha esclamato — è centrale tra le tutele che assicuriamo ai cittadini per garantire la loro salute e il loro benessere e il rigore e la forza dell’azione del Nas che costituisce il braccio operativo del Ministero della Salute è una garanzia in più». «Dal 2013 a oggi — ha ricordato il ministro — i Nas hanno proceduto a oltre 100 ispezioni al giorno per garantire sicurezza negli alimenti, dalla produzione alla commercializzazione, alla conservazione e distribuzione». Beatrice Lorenzin ha, quindi, dichiarato: «La professionalità acquisita da questo nucleo dell'Arma fa di esso un modello punto di riferimento europeo, e il mio plauso si unisce alla certezza che l’opera dei NAS sul territorio proseguirà instancabile ogni giorno, a garanzia dei cittadini e della qualità dei prodotti alimentari».
«I consumatori ringraziano», il commento del presidente regionale di Confconsumatori Carmelo Calì che ha aggiunto: «Il continuo susseguirsi di controlli in materia di sicurezza alimentare da parte delle varie forze di polizia, trova il nostro consenso. Si tratta, infatti, della salute dei cittadini, la cui tutela non può essere relegata, a finalità secondaria da perseguire occasionalmente». «Ci costituiremo — ha concluso Calì — anche parte civile nei procedimenti penali che scaturiranno dalle ispezioni di questi giorni e da quelle che, eventualmente, verranno». Anche il Codacons con il segretario nazionale Francesco Tanasi ha ringraziato il Nas e sollecitato «controlli a tappeto su tutte le attività commerciali».

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