CATANIA. Gli agrumicoltori della piana di Catania e delle zone vicine ai proprietari di agrumeti, che sono stati infettati dal Citrus Tristeza Virus o Ctv, meglio conosciuto come virus della tristeza - secondo una stima, l’incidenza raggiunge valori non inferiori al 50 - in attesa degli indennizzi. Dopo avere riconvertito gli impianti con l'utilizzo di portainnesti tolleranti ed avere adottato tutti gli interventi previsti dalla Regione Siciliana in conseguenza di quanto emanato con l'apposito bando per superare la difficoltà naturale, sono ancora in attesa della liquidazione delle pratiche.
E tutto questo, nonostante gli impegni a suo tempo assunti e nonostante sia stata decretata la spesa di ben 10 milioni di euro previsti per circa 1.100 ettari di agrumeti gravemente malati, che sono stati «riconvertiti», a tutt’oggi l'unica cosa certa è che gli agricoltori hanno riconvertito gli impianti a proprie spese indebitandosi e la Regione non dà il via libera agli indennizzi previsti per legge. «Il rispetto degli impegni e delle leggi, in questo periodo di forte crisi economica per le imprese agricole - dice una nota diramata da Confagricoltura etnea - sarebbe una boccata di ossigeno per il comparto ed invece si assiste ancora ad un disinteresse generale e ad un inefficace funzionamento della pubblica amministrazione. Come si può in queste condizioni procedere ad un piano di ristrutturazione dell'agrumicoltura e rilanciare nuove culture ed estendere i calendari produttivi? Si ha la consapevolezza che, combattere questo virus e le altre fitopatie di importazione comporta una programmazione pluriennale in cui anche nell'ambito del nuovo Psr Sicilia si possa prevedere un sottoprogramma appositamente dedicato?».
La Cia etnea dice di avere avanzato alla Regione adeguati programmi di intervento, grazie al confronto avviato con gli enti di ricerca e orientato, allo scopo di programmare le adeguate iniziative verso un nuovo sviluppo condiviso dell'agrumicoltura. «Ma le risposte devono essere certe nei tempi e nei contenuti - tiene a sottolineare Confagricoltura - ed ecco perché non si comprende il mancato pagamento delle pratiche già approvate ed in graduatoria».
Stesso ragionamento vale per il pagamento atteso da circa mille agrumicoltori della provincia di Catania che aspettano ancora circa 4 milioni di euro per le operazioni di potatura straordinaria effettuata in virtù delle calamità atmosferiche di alcuni anni addietro.
Mentre per altre province si è già provveduto al saldo, per qulella di Catania diverse motivazioni inducono a registrare ritardi non conciliabili con le esigenze degli operatori del settore, che si sono esposti economicamente con gli istituti di credito.
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