ACIREALE. Il primo fu Roberto Barbagallo. Delfino di Nicola D'Agostino, sotto l'egida del deputato regionale ex Mpa s'inventò le primarie del movimento "CambiAmo Acireale" che raccolse "pezzi" del centro e della sinistra in un progetto esplicitamente alternativo alla giunta Garozzo. Le "primarie" lo videro (ovviamente) vincere largo sugli altri contendenti: Nando Ardita, Adele D'Anna e Francesco Fichera, che comunque saranno parte della sua eventuale squadra governativa. L'obiettivo di Barbagallo e delle quattro liste che lo sostengono (CambiAmo Acireale, Acireale Futura, Democratici per Acireale, Popolari per Acireale) è quello di ottenere un largo margine anche sugli altri avversari alle amministrative del prossimo 25 maggio che chiuderanno l'era Garozzo (tre mandati, di cui il primo interrotto, inframezzati da una parentesi commissariale). E bisogna dire che in questa direzione la frammentazione dei fronti avversari sembrano volergli dare una mano. Il centro-destra, per esempio, si presenta diviso: da un lato Marcello Monaco, candidatosi in via autonoma e contro le direttive del partito, l'ex capogruppo del Pdl in Consiglio avrà il sostegno solo della sua lista civica Pro Acireale e da Cattolici Democratici. Dall'altro, la macchina da guerra di Basilio Catanoso si è mossa per Michele Di Re, che, presentatosi ufficialmente sostenuto dalla lista civica "30 per Acireale", ha trovato il sostegno di Forza Italia, ovviamente, Grande Acireale, Acireale Civica (la lista personale del sindaco Garozzo) e Progetto Acireale (la "fetta" dell'Udc che guarda a destra). A sinistra, morta sul nascere l'idea di primarie che coinvolgessero anche la sinistra radicale (radunatasi, quest'ultima, con la lista "Abc - Acireale bene comune" a sostegno del candidato Michele Alì), intorno al candidato sindaco Sebi Leonardi si sono coalizzate le liste del Megafono, del Pd, e di Articolo 4, la "civiche" AcIdeale e la lista Primavera dell'omonimo ex consigliere provinciale, la "fetta" di Udc che guarda a sinistra. Gli ultimi due candidati sindaco sono Salvo Raciti del M5S, sostenuto ovviamente dalla sola lista Pentastellata: "Non siamo un vaso di coccio tra i vasi di ferro - sostiene - Anzi, i vasi di ferro rischiano di farsi male a vicenda". Realisticamente, più che alla poltrona di primo cittadino, Raciti spera di riuscire a trascinare i "grillini" a quel 4% che vorrebbe dire consiglieri in aula. Non si sa bene invece quale possa essere l'obiettivo dell'ultimo arrivato, Mario Di Prima, ex portavoce della Diocesi (in città si mormora anche "candidato" della Diocesi), sostenuto dalla "civica" Acireale al Centro.