CATANIA. «Siamo provati. È stata un’assemblea dura». Così Giuseppe Puliafito, Rsu Micron Catania, al termine della riunione di ieri con colleghi dello stabilimento etneo: tre ore di dibattito seguito all’esposizione di tutti i punti dell’accordo siglato la notte di giovedì a Roma dalle segreterie nazionali di Cgil, Cisl, Uil e Ugl. «Numerosi hanno preso la parola e sono emerse forti spaccature – spiega ancora Puliafito – perché ogni lavoratore ha espresso le proprie giustificate preoccupazioni legate a posizioni professionali in azienda e problemi personali. Ma siamo ottimisti e lunedì, per il referendum che ratificherebbe l’accordo, contiamo di avere una maggioranza di sì». Al momento a Catania sono in 39 a essere nel “limbo” della mancata conferma in Micron o ricollocazione in StM. Ma Puliafito è fiducioso: «Abbiamo avuto ampie garanzie perché aziende, Ministero, Regione e Comuni si attivino per sistemare tutti. E poi c’è la cassa integrazione che non è fine a se stessa, ma orientata alla formazione per la modifica della mansione e quindi il rientro nel processo produttivo». Chi optasse per il licenziamento, invece, avrà il supporto dell’outplacement finanziato da Micron: l’assegnazione cioè ad aziende mirate a seguire la persona licenziata trovandole opportunità lavorative sul territorio e contatti. Dall’inizio della trattativa sindacale, nello scorso gennaio, 4 dipendenti di Catania hanno scelto il trasferimento, uscendo dal conteggio degli esuberi. E c’è ancora una quota residuale di 50 addetti a livello nazionale, oggetto degli ultimi sforzi della trattativa notturna al Ministero che ha fatto crescere la quota di riassorbimento in StM (170), che andranno distribuiti anche con Micron (30 la prima, 20 la seconda), e per i quali non si conosce ancora la dislocazione nei siti. Il referendum di Micron, che a Catania ha 323 dipendenti (1023 in Italia), si svolgerà per tutta la giornata di lunedì prossimo, mentre lo spoglio è programmato dalle 18 di martedì. Lo scenario che si prefigura, con la conferma dei sì, prevede che già da 22 aprile si dia il via alla cassa integrazione. Puliafito: «Conosceremo nome e cognome di chi comincerà la rotazione della Cigs e lavorerà per un periodo minimo in azienda. Chi andrà in StM, invece, parte da una cassa integrazione a zero ore e non verrà più a lavorare in Micron». La settimana prossima, data da definire, si riunisce il tavolo tecnico convocato dal sindaco Bianco e dall’assessore regionale Vancheri.
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