CATANIA. Spunta il nome di StMicroelectronics nella delicata vertenza Micron, la multinazionale delle memorie che punta a delocalizzare in Asia e ha dichiarato in Italia esuberi per 419 lavoratori distribuiti fra i siti di Catania (127), Agrate, Avezzano e Arzano. Pare infatti che in seguito a forti contatti con la multinazionale italo-francese – dalla cui dismissione del ramo memorie ebbe origine Numonyx e a seguire Micron – quest’ultima sarebbe disposta a farsi carico, parzialmente, del problema valutando alcune professionalità tecniche. Ma solo dopo un anno di cassa integrazione. E sui numeri, la partita è ancora tutta da giocare fra Micron e StM. La notizia arriva a fine serata, al termine di un incontro-fiume, il primo, al Ministero del Lavoro al quale hanno preso parte i sindacati, rappresentanti della Regione Lombardia e gli onorevoli Burtone e Albanella. Pur restando distanti le posizioni fra azienda e sindacati, si registrano delle aperture da parte di Micron, che punta alla riallocazione nei vari siti. Spiega Giuseppe Puliafito, Rsu Micron presente all’incontro di Roma: “43 lavoratori verrebbero ripresi a Catania, 5 andranno all’estero. Nessun lavoratore catanese andrà in altri siti Micron in Italia, ma 20 verranno a Catania. In sostanza, dei 127 esuberi inizialmente dichiarati per Catania, il numero si ridurrebbe a 79. E si spera che di questi qualcuno possa passare in STM, ma è ancora presto per dire i numeri che ovviamente riguardano le due sedi di Catania e Agrate”. Confermato l’incentivo all’esodo di 18 mensilità, ritenute del tutto insufficienti dai sindacati. Piero Nicastro, segretario metalmeccanici Cisl CT: “È inaccettabile che un’azienda non in crisi e intenzionata a focalizzare la presenza nei paesi asiatici continui a fare queste proposte se poi dice di voler giungere a un intesa. È inevitabile l’impegno di tutti, del Governo Nazionale e delle istituzioni tutte. Non è possibile assistere allo scempio di un settore strategico quale è la microelettronica, serve l'intervento del Presidente del Consiglio che individui scelte precise per il settore stesso”. Lunedì 7 aprile nuovo incontro al ministro del Lavoro, quando l’azienda, alla quale i sindacati hanno presentato una propria proposta di mediazione, si pronuncerà sui numeri esatti di riallocazione in StM per i vari siti. Proseguono le manifestazioni di protesta. Le segreterie nazionali hanno proclamato 8 ore di sciopero nei vari siti. Agrate e Arzano faranno un presidio a Palazzo Chigi mentre i lavoratori del sito di Catania stanno perfezionando alcune iniziative sul territorio.
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