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Micron: incontro fiume al ministero del Lavoro

CATANIA. Ultime 24 ore per “salvare” i lavoratori Micron. E’ la proroga alla trattativa chiesta dai tecnici del Governo Renzi per sondare StMicroelectronics e portare sulla quella “scialuppa” qualche lavoratore in più. Sul tavolo romano del Ministero del Lavoro si tratta fino allo stremo delle forze – e si farà notte in via Fornovo – strappando uno a uno al baratro della disoccupazione (seppure sostenuta dagli ammortizzatori sociali) gli ultimi 200 lavoratori di Micron Italia dichiarati in esubero perché l’azienda vuole delocalizzare in Asia. Qualche risultato è già stato ottenuto, ma non è abbastanza. Così Governo, sindacati e istituzioni – presente il vicesindaco Consoli, assente anche stavolta la Regione Siciliana impegnata con le manovre di rimpasto a sopravvivere a se stessa – difendono con le unghie e i denti fino all’ultimo posto di lavoro. Nicola Centrone, con Luca Lotti tecnici della Presidenza del Consiglio, aveva chiesto 48 ore di tempo. Brian Henretty, vicepresidente Micron, gliene ha concessi solo 24. E mentre scriviamo è ripresa la trattativa che andrà avanti a oltranza. Vediamo quali sono i primi risultati. Confermato, come anticipato su queste pagine, l’impegno di StMicroelectronics, azienda di provenienza di tutti i lavoratori Micron Italia (che da quella ha acquisito nel 2010 il ramo memorie). Sui numeri di coloro che rientreranno in StM - al momento oscillano fra 110 e 140 - i tecnici di Renzi sperano di ottenere ancora qualcosa in queste ultime ore. Salgono a 24, compresi i mesi di preavviso (prima erano 18, senza), le mensilità per incentivare l’esodo volontario. Per tutti 12 mesi di cassa integrazione. “In sostanza – spiega Giuseppe Puliafito (Rsu Micron) - con le rotazioni nei siti italiani ed esteri proposte da Micron, i 419 esuberi a livello nazionale dichiarati a gennaio (127 a Catania) si ridurrebbero 340 (70 a Catania). A questi vanno sottratti i 140 (nel migliore dei casi sinora ipotizzati) diretti in StM: al momento si lavora sulla quota minima di 110 e si ipotizza 70 ad Agrate, 33 a Catania e 7 nella sede di Arzano). Resta in bilico, dunque, il futuro di 200 lavoratori in tutta Italia”. Il ricatto di Micron: confermato il piano industriale per l’Italia di 20 milioni di dollari fino al 2016. Ma solo se si raggiunge l’accordo.

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