RAGALNA. È partita a Ragalna la campagna elettorale per le elezioni amministrative in programma il 25 maggio. A cinquanta giorni dalle elezioni sono sei, tra annunci ufficiali ed ufficiosi, i candidati sindaci che si contengono l'onore-l'onere di guidare Ragalna, un paesino di appena 3.700 abitanti, che superano i 20 mila nel periodo estivo. In lizza, però, è possibile che ne scendano cinque, in quanto Giovanni Asaro, che aveva già fatto affiggere i manifesti, adesso pare sia propenso a sostenere un altro candidato: Salvo Chisari, il quale riprova a distanza di 5 anni a diventare primo cittadino. L'imprenditore manifatturiero, che ha formato la lista Cresce Ragalna, potrebbe ottenere il sostegno dal sindaco di Paternò Mauro Mangano. «Sono un imprenditore di successo - dice - voglio fare qualcosa di concreto per la città».
In corsa c’è poi il fisico Roberto Fonte, docente universitario in Usa, che corre con il Movimento 5 Stelle: «La precedenza amministrazione, anche composta da persone perbene, ha fallito sotto ogni punto di vista - dice - per cui è giunto il momento di ridare forza a Ragalna».
Altro candidato sindaco Alfio Nicolosi, comandante della Stazione carabinieri di Pedara in aspettativa e consigliere uscente di maggioranza sotto le insegne di Forza Ragalna, il quale gioca le sua carte sulla valorizzazione dei prodotti locali delle strutture.
Ha rompere per primo gli indugi è stato Nino Gulisano, «prof» in pensione di liceo, ex assessore del Comune di Paternò negli anni Ottanta. Ha creato Ragalna Futura, ed appoggiato dal centrosinistra. Nino Gulisano nel suo programma parla di un rilancio del turismo, del superamento delle divisioni tra paternesi e ragalnesi, nonché della necessità di coniugare autonomia e integrazione con altre comunità vicine.
In gara anche l’attuale presidente del Consiglio comunale l’avvocato Vittorio Carone, sindaco di Ragalna nella prima metà degli anni novanta. Si presenta con la lista Ragalna Protagonista e gode l’appoggio di Forza Italia, Fratelli D'Italia, Nuovo Centro Destra e Articolo 4. Ma non tutto il centrodestra la pensa allo stesso modo in tema di candidature.
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