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Catania, regolamento edilizio: si decide

CATANIA. Per nulla preoccupato che il «suo» Regolamento edilizio possa schiantarsi sotto il peso degli emendamenti consiliari — «sono novantasette, ma ciò dimostra solo quanto sia ritenuto importante» — l'assessore Salvo Di Salvo si appresta oggi a seguire in Aula la discussione finale sulla delibera. Polemiche e critiche sono ormai alle spalle, anche se l’ex capogruppo di Articolo 4 ammette di essere rimasto negativamente sorpreso dal documento del collega «Articolista» Sebastiano Arcidiacono e di altri esponenti di maggioranza, che nei giorni scorsi avevano ridimensionato la portata del regolamento e criticato i contenuti: «Non me l’aspettavo — afferma Di Salvo — soprattutto perché l'approccio all'atto è stato di grande condivisione e partecipazione mediante un forum pubblico e incontri con tutti i consiglieri, cui è stata tempestivamente consegnata la bozza del testo. Ripeto, non me l’aspettavo. E lo dico in base a un principio di lealtà che mi ha sempre portato a discutere ogni passo nella programmazione urbanistica prima con il sindaco, poi con il mio partito, quindi con le forze di maggioranza. In politica, però, ci sta tutto. Importante che ogni intervento sia fatto con spirito costruttivo e io ho interpretato così anche questo».

L’esponente della giunta Bianco risponde a ogni obiezione, ma non accetta che lo scontro politico finisca per oscurare il regolamento edilizio: «Qualcuno lo ha definito inutile, certamente non è così. Lo affermo, intanto, perché questo atto era atteso da quasi ottant’anni. E sfido a cercare una città in Italia che abbia ancora un regolamento del 1935 ! Inoltre, pur non essendo uno strumento di pianificazione urbanistica, traccia alcune linee rilevanti, innanzitutto in fatto di efficienza energetica che ci allinea alle direttive europee». A questo proposito, Salvo Di Salvo anticipa il suo «no» all’emendamento del presidente della commissione Urbanistica, Rosario Gelsomino, che ha chiesto incentivi a chi costruisce edifici in classe B e non A «perché questa — ha spiegato il rappresentante del Megafono — potrebbe essere controproducente in una condizione climatica come la nostra». Replica l’assessore: «Ho avuto in questi mesi la possibilità di confrontarmi con molti esperti, che affermano il contrario. Nel 2015, peraltro, l’Unione europea imporrà la migliore efficienza energetica. Chiarirò al presidente Gelsomino qual è la volontà politica dell'amministrazione».

Tantissime le modifiche suggerite dalla stessa maggioranza. Basti solo pensare che il vicepresidente del Consiglio comunale Sebastiano Arcidiacono insieme con Ersilia Saverino del Megafono e Niccolò Notarbartolo del Pd ne ha presentati ben ventinove. Rilevante pure il contributo dell'opposizione al dibattito. Tra gli altri, Grande Catania-Mpa con Carmelo Coppolino ha fatto propri alcuni suggerimenti che erano stati avanzati da Ordini degli Ingegneri e Architetti assieme all’Associazione costruttori-Ance. «Sbagliato — ha affermato Coppolino — che non siano previsti incentivi per chi abbatte e ricostruisce, ad esempio in base a criteri antisismici». Di Salvo risponde: «Se il consigliere si riferisce a premialità di cubatura, questo non è possibile. È prevista, invece, la riduzione dei costi di costruzione per le ristrutturazioni, comprese quelle di chi demolisce vecchie edifici e realizza nuovi edifici, ma non in centro storico. Che va decisamente tutelato».

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