TRACASTAGNI. Rabbia, dolore per il saccheggio perpetrato da delinquenti senza Dio, senza religione e senza scrupoli nella Chiesa dei Bianchi di Trecastagni. Parla il parroco, non dal pulpito ma su Facebook.
"Vorrei ricordare ai responsabili di questo furto e soprattutto a quanti lo hanno commissionato - dice il sacerdote - che prima o poi viene il giudizio di Dio e che chiunque ruba e soprattutto chi ruba le cose di Dio, andrà senz'altro all'Inferno. Con questo gesto sacrilego non soltanto si è privata la cittadinanza dei propri beni culturali, ma si è anche insultata e calpestata la fede del popolo, di quanti sono stati trasportati all'esperienza di Dio attraverso quelle immagini". Don Alfio Cristaudo, che se la piglia anche con i carabinieri. Il giovane sacerdote trecastagnese, senza mezzi termini, commenta il furto subito, nella notte di Pasqua, dove ignoti hanno portato via una tela del Settecento raffigurante la presentazione di Gesù Bambino nel Tempio e danneggiato in modo irreversibile un'altra tela, quella raffigurante San Francesco Di Paola, che non sono riusciti a staccare dal telaio.
"Capisco la rabbia e il dolore di don Alfio - dice l'ex assessore comunale Pippo Barbagallo - ma c'è da dire, che i carabinieri del comando Stazione locale, spesso supportati dai colleghi della Compagnia di Acireale, sono impegnatissimi nel territorio e lo dimostrano le continue azioni di contrasto alla microcriminalità. Del resto, i carabinieri non sono i custodi delle chiese, che a Trecastagni sono sprovviste di antifurto. Perchè?".
Intanto, la chiesa dei Bianchi chiusa ai fedeli,è stata svuotata di tutti gli oggetti sacri di valore trasportati alla Madrice. Adesso, l’attenzione dei fedeli e dei cittadini è rivolta alle telecamere della videosorveglianza pubblica, una delle quali installata sul frontale della biblioteca comunale, chiamata coprire l’area interessata dal furto sacrilego.
“Ma - fanno sapere dal comando della Polizia locale - la videosorveglianza non è ancora operativa, di conseguenza, non abbiamo ufficialmente accesso ai dati". Insomma, il servizio di videosorveglianza è in parte attivo ma non operativo, essendo i ripetitori installati nel campanile della Chiesa Madre ma ancora spenti, a causa della mancata autorizzazione della Curia di Catania. Il sindaco Giovanni Barbagallo: "In questi giorni, il Comune e la Curia firmeranno un protocollo d'intesa che permetterà l'avvio della videosorveglianza".
Resta da capire se la telecamera "dei Bianchi" ha registrato i saccheggiatori del Tempio "Lo sapremo presto. Parola dell'Ufficio tecnico del comune".