CATANIA. Per Confcommercio, è «quantomeno esasperante la lentezza dell’amministrazione comunale e dell’assessorato alle Attività produttive nell’affrontare la questione dell’occupazione di suolo pubblico ad opera dei pubblici esercizi». È il commento di Francesco Sorbello, vicedirettore di Confcommercio, dopo il polemico intervento del presidente della commissione consiliare Attività produttive, Ludovico Balsamo, che ieri aveva affidato al «Giornale di Sicilia» la sua protesta per la raffica di blitz e verbali che in queste settimane si sta concentrando su locali e negozi cittadini: «Il Commercio paga per i ritardi del Comune», aveva esclamato il rappresentante di Articolo 4. L’esponente di maggioranza, peraltro, presenterà un’interrogazione «per chiedere quali sono le priorità dell’amministrazione in fatto di legalità, considerato che l’occupazione abusiva e indisturbata di San Giuseppe La Rena e dell’aeroporto da parte dei Rom meriterebbe lo stesso rigore mostrato con titolari di ritrovi e paninari ambulanti». Dall’assessore Angela Mazzola, cui abbiamo chiesto una replica, finora nessuna dichiarazione. La componente della giunta Bianco, intanto, ha convocato per stamattina una riunione delle associazioni di categoria in modo da discutere del regolamento sui «dehors», gli spazi esterni dei locali. Proprio Balsamo aveva sollecitato «un’accelerazione» nell’esame di questo atto.
Aspettando buone notizie dal Comune, la Confcommercio con Francesco Sorbello aggiunge: «In una città accerchiata dai centri commerciali, ci si deve porre l’obiettivo di creare le condizioni perché la gente dell’hinterland e gli stessi catanesi trovino motivo per frequentare e vivere la Città stessa. Lo scorso mese di novembre abbiamo affrontato il tema dei dehors in città con l’assessore alle Attività produttive: dopo oltre cinque mesi non abbiamo avuto ancora nessun risultato concreto sebbene mi era stato detto che entro metà dicembre il nuovo regolamento sarebbe passato in Giunta. Proprio a fine novembre abbiamo proposto una bozza di regolamento per le occupazioni temporanee di suolo pubblico per spazi di ristoro all’aperto proponendo, con l’ausilio di due architetti contattati da Confcommercio, anche possibili soluzioni». E ancora: «Vista l’assenza dell’amministrazione, a fine gennaio abbiamo presentato pubblicamente le nostre soluzioni. Solo lo scorso mese di marzo è arrivata dall’assessorato una proposta: l’abbiamo studiata ed emendata con i rappresentanti di categoria. Ma ancora nulla di concreto è successo. I controlli ci devono essere, ma devono anche esserci regole chiare». Conclude Francesco Sorbello: «Il nostro proposito è anche quello di destagionalizzare attraverso l’utilizzo di strutture da mettere solo in inverno. L’impatto occupazionale sarebbe formidabile: ci sono bar che con l’utilizzo di aree esterne garantirebbero l’impiego di 7/10 unità. Se moltiplichiamo questi numeri per centinaia di operatori, la ricaduta occupazionale sarebbe decisamente importante».