Catania

Martedì 26 Novembre 2024

Catania, Razov: "In Sicilia investimenti delle aziende russe"

CATANIA. La Sicilia, in termini di esportazione di prodotti agroalimentari, è per la Federazione Russa un mercato ancora tutto da esplorare. Lo si è evidenziato ieri, a Catania, in occasione dei lavori del VI Business Forum Sicilia-Russia al quale ha preso parte Sergey Razov, ambasciatore della Federazione Russa in Italia alla sua prima visita in Sicilia. Il Forum, organizzato dall’associazione Conoscere Eurasia in collaborazione con Intesa San Paolo, Banca Intesa Russia e TechEdge, ha visto la partecipazione di 230 aziende siciliane che si sono accreditate mentre altre 70, aderenti al Consorzio Etna World Trade, hanno esposto i propri prodotti al forum. “La Sicilia – ha detto Razov alla platea di imprenditori e rappresentati istituzionali, fra cui lo stesso governatore Crocetta - può attirare investimenti da parte delle aziende russe, come ha fatto Lukoil a Priolo (Sr) con un piano di 4 miliardi di euro”. Settori di particolare interesse sono l’agroalimentare e il turismo, ritenuti “driver” di sviluppo per altri come la tecnologia avanzata e l’innovazione, la cui domanda in Russia è costante e crescente. Razov ha tranquillizzato i presenti sulla crisi in corso con l’Ucraina - “non può fermare i buoni rapporti bilaterali fra i due Paesi” – e ha sottolineato come il lavori del Business Forum di Catania vadano nella direzione degli “accordi siglati nel novembre scorso durante la visita del presidente Putin in Italia”. Si tratta dunque di una grande opportunità, per centinaia di aziende siciliane visto che, al momento, l’export siciliano incide con 18mln di euro su quello complessivo italiano che supera i 10 mld di euro. Senza contare che proprio l’agroalimentare siciliano – insieme al turismo le voci di maggiore interesse – è un comparto ancora inespresso. Lo ha spiegato Antonio Fallico, presidente di Banca Intesa Russia e dell’Associazione Conoscere Eurasia che ha organizzato l’evento: “La Russia importa circa 40 miliardi di euro di agroalimentare dal mondo; dall’Italia solo 1 miliardo e la Sicilia è ancora quasi totalmente inespressa”. Idem nel turismo: solo un quarto dei russi in visita in Italia – 1 milione nel 2013 – ha scelto di andare fino in Sicilia o è atterrato direttamente negli scali dell’isola. Il presidente Crocetta, a margine del forum, ha sottolineato come “l’agroalimentare siciliano, con prodotti ancora prevalentemente naturali e biologici, è il nostro vantaggio, rispetto alla concorrenza nordafricana e mediorientale”.

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