CATANIA. La Procura di Catania ha aperto un'inchiesta, senza indagati, sulla morte di un detenuto di 32 anni, D. N., avvenuta il 25 aprile scorso nel carcere di Giarre. Secondo fonti investigative il decesso è legato un infarto. L'uomo, che era cardiopatico e sottoposto a ossigenoterapia, stava scontando una condanna a 8 anni e sarebbe tornato in libertà tra due giorni. La salma è nell'obitorio dell'ospedale Garibaldi dove oggi sarà eseguita l'autopsia. Indagano i carabinieri.
La notizia del decesso, che ha trovato conferme in fonti investigative e della Procura, è stata
resa nota oggi dall'Osservatorio permanente sulle morti in carcere.
«L'uomo era gravemente malato - si legge in un comunicato dell'associazione - tanto che era sottoposto ad ossigenoterapia ma, secondo le prime indiscrezioni, nella nottata l'ossigeno che
lo aiutava a sopravvivere si sarebbe esaurito lasciandolo senz'aria. Nessuno si è accorto del malore del giovane fino alla mattina quando ormai era troppo tardi. È stato poi il cappellano dell'istituto penitenziario ad avvisare i familiari dell'accaduto».
Fonti investigative al momento «escludono atti di dolo», e ritengono che il decesso sia dovuto «a cause naturali». La Procura di Catania ha aperto un'inchiesta senza indagati e ha disposto per oggi l'autopsia senza avvisi di garanzia, neppure come atto dovuto.
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