Catania

Martedì 26 Novembre 2024

Catania, sgombero Experia: la parola ai poliziotti

CATANIA. Ieri udienza del processo per lo sgombero dell’Experia, sfociarono in disordini il 30 ottobre 2009, in via Plebiscito. I giudici della Seconda sezione penale del Tribunale, presieduto da Carmen La Rosa, a latere Alba Sammartino e Enrico De Masellis, alcuni poliziotti. A rispondere alle domande della difesa l’ex primo dirigente Alfredo Anzalone, ora questore, che all’epoca svolgeva le funzioni di «vicario». Alle domande dell'avvocato Pierpaolo Montalto ha parlato di un incontro, avvenuto la sera prima dello sgombero con alcuni esponenti di Rifondazione. Un fatto che rimane, ancora oggi, alla base di un altro procedimento davanti al Gup, però a ruoli invertiti, tra responsabili e vittime, per il quale è stata richiesta per due volte l'archiviazione e presentata opposizione.
"Ho incontrato tre persone - ha detto Alfredo Anzalone - tra i quali Valerio Marletta, quella sera alle 20,30 sotto la Questura. Ho detto che ero disponibile ad un dialogo con i manifestanti. Il giorno seguente, prima di arrivare sul posto, sapevo di un presidio ma la situazione creata non permetteva il dialogo. La resistenza era preordinata". La risposta non ha soddisfatto il penalista al punto da leggere il verbale stilato al procuratore aggiunto Vincenzo Serpotta, il 30 novembre 2009. "Sapevo già - ha letto Montalto nel verbale - della presenza di un centinaio di persone davanti al centro e davo la mia disponibilità per evitare gli scontri". Con riferimento a tale affermazione rese da Anzalone, il legale ha più volte richiamato un accordo, più o meno esplicito, per evitare i disordini. Quella sera del 29 ottobre, dunque, secondo il penalista si sarebbe stabilito che il giorno seguente, gli animatori e frequentatori del centro Experia, avrebbero potuto esprimere liberamente il proprio dissenso verso quell'operazione senza per questo impedire l'accesso alla struttura da parte degli agenti.
Hanno invece approfondito le fasi dell'operazione altri due poliziotti. Salvio Spanò ha raccontato di essere stato vittima di due persone, con il volto travisato, che hanno cercato di sottrargli lo scudo. "Molti ragazzi - ha detto - avevano le mani alzate. Pur non aggredendo, facevano resistenza". E il vice questore aggiunto Alessandro Berretta: "Siamo riusciti ad entrare dai lati, dove non c'erano le transenne, ma delle sedie. Noi tentavamo di spostare le transenne, ma loro respingevano. Per vincere la resistenza fisica c’è stata la carica". Sui disordini, che hanno fatto seguito, molto avranno da dire le immagini registrate dalla polizia che quelle prodotte dalla difesa. In strada erano parecchie persone. Per questo in 37 sono stati chiamati a deporre. La prossima udienza è stata fissata per il 17 settembre. A parlare saranno gli imputati.

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