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"L'incompiuta del Policlinico", a Catania il pronto soccorso "dimenticato"

Proposta al Consiglio una delibera che impegna il sindaco «ad attivarsi» e definisce «inammissibile» la mancata attivazione del Pronto Soccorso in un centro di eccellenza come il Policlinico

CATANIA. «La mancata attivazione del Pronto soccorso in un centro di eccellenza come il Policlinico è un’altra incompiuta, costata al contribuente siciliano ben 18 milioni di euro».
Medico e consigliere comunale, esponente del gruppo «Con Bianco per Catania» e presidente di commissione a Palazzo degli Elefanti, Michele Failla ha presentato una mozione rilanciando l’allarme sui presìdi di medicina d’urgenza in città. In passato, era stato l’ex assessore Gianni Ciampi — dirigente del Pronto soccorso del «Garibaldi» — a sollevare la questione, legata alla prossima apertura del nuovo ospedale «San Marco» a Librino che comporterà la chiusura del «Vittorio» in centro cittadino. Ciampi aveva ammesso: «Siamo del tutto inadeguati, per strutture e numero di personale, a sostenere un maggiore carico di lavoro che potrebbe addirittura risultare doppio rispetto a quello attuale». Lo stesso sindaco Enzo Bianco, ora chiamato in causa dall’iniziativa di un suo fedelissimo, aveva espresso nei mesi scorsi perplessità per l’ormai imminente «taglio» dell’offerta sanitaria nel popolatissimo centro storico catanese.



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