CATANIA. Una decina di operai forestali della provincia di Catania hanno protestato ieri nella sede di via Etnea. Qualcuno si è persino incatenato, solo per alcune ore, per attirare l’attenzione dei dirigenti che, a loro dire, “trattano con superficialità la nostra situazione”. Si tratta di una decina di forestali, i cosiddetti “centocinquantunisti” (quelli cui sono assegnate 151 giornate lavorative l’anno), i quali si sono visti sospendere l’ingaggio cominciato il 9 maggio scorso e che avrebbe garantito loro di coprire le fatidiche 151 giornate per l’anno 2014. Un “conditio sine qua non” per far scattare il sussidio di disoccupazione. A rendere la situazione ancora più ostile, c’è la convocazione fatta dall’Ufficio foreste in aree non di competenza degli operai in questione. “Noi – spiega Sebastiano Spina, 55 anni, di Catania, 151ista - siamo inseriti nel Distretto 7, quello jonico e assegnati da sempre all’area del Simeto, dove facciamo lavori di manutenzione del verde e della pineta che costeggia il villaggio Primosole 2. Invece ci convocano per l’area di Paternò, che invece è di competenza di un altro distretto. Io non mi rifiuto di lavorare, infatti dal 9 ho cominciato, però le spese di benzina per raggiungere Paternò sono a carico nostro e il nostro guadagno giornaliero si riduce assai”. La giornata lavorativa di un forestale, apprendiamo, è di 60 euro lorde, che al netto diventano 30. E questo scoraggia un pò gli operai chiamati in sedi distanti. Anche se poi, pur di raccogliere le giornate lavorative, si sobbarcano anche le spese di trasporto. Ma certo, vedersi interrompere l’ingaggio dopo solo quattro giornate, non era previsto. “Dicono che la visita medica non è più valida, ma sono falsità, perché quella fatta l’anno scorso ha valore fino al 17 maggio. Per questo stiamo protestando: ci sentiamo presi in giro”. Da parte sua, il piccolo sindacato che rappresenta questi operai forestali, il FNL, guidato a livello regionale da Angelo Barbagallo, si fa carico della vicenda e annuncia che nei prossimi giorni andrà a discutere con i vertici di Catania, prima, e di Palermo poi. Fra i nodi da risolvere i cronici ritardi nei pagamenti degli stipendi a chi, come Barbagallo –forestale a tempo indeterminato – vengono corrisposti con diversi mesi di ritardo. “Proprio oggi – spiega – ci hanno saldato febbraio e marzo. Ma ancora non abbiamo notizie dei mesi di aprile. E per maggio chissà quando se ne parla”. Fra i nodi da risolvere anche la dotazione per il piano antincendi dell’estate 2014.
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