Sopravvissuti al naufragio nel canale di Sicilia Migranti trasferiti da Catania verso altre regioni
CATANIA. Sono circa una trentina i migranti rimasti nel Palarcidiacono di Catania dei poco meno di 200 dei sopravvissuti al naufragio nel Canale di Sicilia che ha ospitato fino a ieri. Gli altri sono stati trasferiti in aereo in altre regioni italiane. Tra le persone presenti del centro sportivo del Cus anche migranti in attesa del riconoscimento delle 17 vittime, e loro familiari. Al Palarcidiacono si trovano ancora testimoni della tragedia che hanno contribuito, con i loro racconti, al fermo dei due presunti scafisti: il tunisino Haj Hammouda Radouan e il
marocchino Hamid Bouchab, entrambi di 23 anni, ai quali la Procura di Catania contesta anche l'omicidio volontario plurimo. Secondo l'accusa, avrebbero causato «deliberatamente un'avaria» al barcone per essere soccorsi, ma il natante si è rovesciato facendo cadere i migranti in mare. Le dichiarazioni, alla presenza di interpreti, sono rese davanti al Gip Giuliana Sammartino nell'ambito di incidenti probatori per 'congelarè la testimonianza e poterla utilizzare, successivamente, in sede di un eventuale processo, anche in assenza del testimone. Molti migranti, infatti, dalle cui denunce sono scattate arresti e procedimenti contro gli "scafisti" al momento dell'udienza sono irreperibili, probabilmente trasferiti all'estero. L'incidente probatorio è stato richiesto dal procuratore distrettuale Giovanni Salvi e dal sostituto Monia Di Marco. Agli atti dell'inchiesta sono confluiti indagini della squadra mobile della Questura di Catania, della polizia dello Sco di Roma e della marina militare.
CHIESTA LA CONVALIDA DI ARRESTO PER DUE SCAFISTI - La Procura di Catania ha depositato alla segreteria del Gip la richiesta di convalida del fermo, e la contestuale emissione dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere, nei confronti dei due scafisti indagati per il naufragio di migranti nel Canale di Sicilia di tre giorni fa in cui sono stati recuperati 17 corpi. La decisione del Giudice per le indagini preliminari non dovrebbe arrivare prima di domani. Gli indagati sono il tunisino Haj Hammouda Radouan e il marocchino Hamid Bouchab, entrambi di 23 anni, ai quali la Procura di Catania contesta, il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, il naufragio e l'omicidio volontario plurimo. Secondo il procuratore distrettuale Giovanni Salvi e il sostituto Minia Di Marco, avrebbero
causato «deliberatamente un'avaria» al barcone per essere soccorsi, ma il natante si è rovesciato facendo cadere i migranti in mare.