CATANIA. Si era recato sotto casa di colui che gli aveva venduto l’auto per risolvere con le “buone maniere” una controversia su una contravvenzione al codice della strada ma è finita in tragedia la serata di un 32enne, pregiudicato, di Bronte. Si tratta di Vincenzo Spuches che si era recato dal precedente proprietario del mezzo per intimargli di pagare la contravvenzione e per farlo si era fatto forte della presenza di altri due coetanei, di cui uno pregiudicato. Intorno alla mezzanotte i tre, giunti sul posto, hanno trovato il 37enne con il quale Spuches sarebbe subito venuto alle mani. Svegliato dalle urla il pensionato 70enne Salvatore Portaro è uscito subito di casa ed accortosi dell’aggressione nei confronti del figlio si sarebbe fatto parte attiva nella colluttazione fino a tirare fuori un coltello a serramanico, probabilmente tenuto in tasca, ed accoltellare al petto Spuches. La vittima, sposato e padre di tre figli, colpita all’altezza del cuore, sarebbe subito stramazzata a terra e a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo da parte dei sanitari del 118 immediatamente giunti sul posto. Informati dell’accaduto, i Carabinieri della Stazione di Bronte si sono subito recati sulla scena del delitto e presso il pronto soccorso, dove era presente anche l’anziano che nella circostanza aveva riportato ferite da taglio alle braccia. Intervenuto sul posto anche il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Randazzo che ha assunto la direzione delle indagini supportato dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Catania. Acquisiti elementi utili ad una prima ricostruzione dei fatti, i militari hanno fatto domande ai testimoni presenti e, al termine di un lungo interrogatorio, il pensionato ha confessato l’omicidio e per lui, fino a quel momento incensurato, si sono aperte le porte del carcere di Piazza Lanza a Catania. E' stata disposta l’autopsia sul corpo della vittima che, nel 2009, era già scampata ad un agguato mentre si trovava a Maletto in compagnia di un noto pregiudicato di Bronte. Sul posto sono stati, inoltre, rinvenuti e sequestrati l’arma del delitto ed altri elementi ritenuti utili per le indagini che i Carabinieri di Randazzo, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Catania, proseguono per accertare l’esatta dinamica dei fatti ed eventuali profili di responsabilità degli altri soggetti presenti.
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