CATANIA. Nuova offensiva in questo fine settimana dei militari del Nucleo ispettorato del lavoro in collaborazione con i miltiari dell’Arma del comando Provinciale, nell'ambito di servizi finalizzati a verificare il rispetto della tutela della libertà e dignità dei lavoratori nei luoghi dove gli stessi svolgono la loro attività, d'intesa con la Direzione territoriale del lavoro. Questa volta l’attività ispettiva oltre a riguardare il settore edile, ha interessato l'uso non autorizzato di impianti di videosorveglianza. Sono state sottoposte a controllo 12 aziende rilevando complessivamente la presenza di 5 lavoratori privi di alcuna tutela assicurativa e previdenziale. Per una ditta è stata disposta la sospensione delle attività imprenditoriali, avendo riscontrato una percentuale di lavoratori in nero pari o superiore al 20% della forza lavoro. Sono 10 le denunce in stato di libertà di altrettanti titolari di ditte in cui sono state riscontrate violazioni. Le più diffuse attengono all'uso non autorizzato di impianti di videosorveglianza che "possono essere installate soltanto previo accordo con le rappresentanze sindacali, ovvero, in difetto di accordo, su autorizzazione della Direzione territoriale del lavoro". L'uso degli impianti audiovisivi, importante alleato delle forze dell'ordine e per tenere alla larga i delinquenti è regolamentato dal Garante per la privacy che ne limita il campo di applicabilità.
Vista la difficoltà di trovare un lavoro, molti giovani soggiacciono al sopruso di taluni pseudo imprenditori che li assumono full time, ma che in effetti li registrano come part time, con il conseguente danno per il lavoratore e la conseguente truffa contributiva verso l'Inps. E poi ci sono casi di dipendenti che non godono di ferie e di riposti settimanali. Gli uni e gli altri vengono monitorati dai datori di lavoro attraverso le telecamere a circuito chiuso per osservarne il grado di produttività. Per quanto concerne i controlli nei cantieri edili i carabinieri del Nil hanno nuovamente appurato l'approccio "distratto" o superficiale di taluni imprenditori alle tematiche in materia di sicurezza per le solite, non giustificate, esigenze di risparmio. A conclusione delle attività sono state contestate sanzioni amministrative per complessivi 32.650 euro; 19 contravvenzioni per un totale di 53.750,00 euro; un recupero contributivo agli enti previdenziali ed assistenziali di 15.200 euro.