CATANIA. «Superficialità» milionarie. Per il capogruppo di «Con Bianco per Catania», Alessandro Porto, la valanga di debiti fuori bilancio che soffoca il Comune è figlia di «vent’anni di superficialità». Un eufemismo. Molti contenziosi — fonte di spese silenziosamente cresciute per anni, in alcuni casi per decenni — potrebbero nascondere ben altro. Non a caso, ieri nell’Aula di Palazzo degli Elefanti l’esponente di maggioranza ha sollecitato approfondimenti giudiziari. E l’assessore Saro D’Agata, intervenendo in rappresentanza dell’amministrazione Bianco, ha annunciato che «tutte le delibere e la relativa documentazione saranno inviate alla Procura della Corte dei Conti» per accertare eventuali responsabilità burocratiche.
È andato avanti così, tra stupore e sospetti, l’esame di decine di debiti «cronici» che, tra fine maggio e ieri, sono stati approvati con sempre più fatica dal Consiglio cittadino. Dietro l’angolo, ancora una volta, la pietra d’inciampo rappresentata dalla «mancanza di numero legale», che è risultata fatale anche la scorsa mattinata. Nell’ultimo giorno utile per l’accesso al fondo statale «smaltisci-crediti», infatti, seduta chiusa dopo un’ora o poco più di lavori proprio per eccesso di poltrone vuote: appena 17 su 45 i presenti e assemblea anticipatamente congedata dalla presidente Francesca Raciti. Trentacinque delibere, quindi, resteranno fuori dal mutuo che sarà sottoscritto dall’amministrazione. Altre, invece, avevano passato il guado la scorsa settimana. Tra queste, pure il pagamento di ben 11 milioni di euro a «Multiservizi».
In maggioranza, nervi a fior di pelle. Carmelo Nicotra, capogruppo di Articolo 4, ieri ha chiesto e ottenuto l’appello nominale perchè fosse a tutti noto chi c’era e chi no. Alessandro Porto, in precedenza, aveva invece preso la parola per polemizzare con «quanti si sono nascosti nel momento reale della decisione». E ancora: «Sono fiero di tutti i colleghi che sono stati qui. Ringrazio quanti hanno permesso la realizzazione di un obiettivo che è importante per la città, oltre che per la nostra coscienza. Mi riferisco all’accesso al fondo speciale (previsto in un decreto-legge governativo di recente emanazione, ndr) che permetterà di estinguere un gran numero di pendenze con privati cittadini e imprese, molti con sentenza già passata in giudicato».
Il rappresentante del gruppo «Con Bianco per Catania» ha pure bacchettato i colleghi di opposizione: «Nessuno dica che ci ha fatto una cortesia, restando in Aula. Siamo di fronte a pratiche accumulatesi in vent’anni, con le varie amministrazioni che si sono succedute (dopo Enzo Bianco, in carica tra il ’93 e il 2000, sindaci sono stati Umberto Scapagnini e Raffaele Stancanelli, ndr). Quindi, nessuno ha fatto un favore a nessuno. Era un dovere esserci, consentendo lo sblocco di pagamenti per 200 milioni di euro che rappresentano una boccata di ossigeno per tanti. Basti pensare, ad esempio, ai lavoratori di Multiservizi che hanno affollato la scorsa settimana il Consiglio e atteso con ansia la determinazione finale sul debito da 11 milioni».