CATANIA. La Tasi all’esame finale. Quello del Consiglio comunale, che dovrà approvare l’aliquota della nuova «tassa sui servizi indivisibili». Lunedì la prima seduta, con inizio alle 19.
Risicato il margine di manovra, perchè il piano di rientro «ingessa» l’amministrazione: «Siamo costretti — spiega l’assessore al Bilancio, Giuseppe Girlando — ad applicare il massimo previsto dalla legge. Cioè, il 2.5 per mille più lo 0.8 sulle prime case, mentre sulle seconde grava già l’Imu che anche in questo caso è al massimo. Ovvero, al 10.6 per mille». Girlando, comunque, sottolinea che «la tassa prima casa è inferiore rispetto agli anni passati, ma ovviamente non rispetto allo scorso anno quando l’Imu fu pagata dallo Stato!».
Nell’Aula di Palazzo degli Elefanti, quindi, dibattito «obbligato» sulle aliquote Tasi. Ma non sulle agevolazioni che potranno essere concesse a famiglie e cittadini di reddito particolarmente basso. La commissione Tributi, per ammissione dello stesso presidente Salvo Tomarchio, sta ancora discutendo la proposta della giunta. Nei mesi scorsi, intanto, proprio Girlando aveva presentato il regolamento sul sistema dei tributi locali che comprende pure la Tari, cioè la tassa rifiuti urbani. «La Tari, che sostituisce la Tarsu, sarà ridotta mediamente del 2 per cento perché è diminuito il costo complessivo del servizio», aveva annunciato l’assessore. E sull’Imu aveva precisato che «non dovrà essere pagata anche per gli alloggi sociali e per le case assegnate a coniugi separati, inoltre è stata inserita l’esenzione anche per le case non di lusso concesse in comodato d’uso a parenti entro il primo grado, purché siano utilizzate come abitazioni principali».
Sempre Girlando, intanto, ha parlato ieri del mutuo a tasso agevolato che sarà contratto dal Comune per pagare i debiti verso imprese e privati: «Sono 196 milioni di euro, in gran parte verso aziende catanesi che verranno così saldate». L’esponente della giunta Bianco ha voluto «ringraziare gli Uffici e tutti i gruppi consiliari che hanno votato le delibere con spirito costruttivo». Ha, poi, spiegato: «Il decreto-legge 35 (la norma varata dal governo Renzi che istituisce un fondo speciale per ridurre i debiti degli enti locali verso privati e imprese, ndr) offre ai Comuni la possibilità di pagare mediante un mutuo trentennale al 2,27 per cento, decisamente vantaggioso a fronte di un tasso attualmente pagato che oscilla tra il 4 e il 6 per cento. L’arrivo di questi fondi avrà un impatto estremamente positivo sul tessuto economico di Catania: fungerà da volano per far ripartire l’economia e l’occupazione».
Caricamento commenti
Commenta la notizia