CATANIA. Il futuro “semplice” della micro e nanoelettronica prodotta da STMicroelectronics in Italia, negli stabilimenti di Catania e Agrate Brianza, è stato al centro di un incontro nella sede lombarda dell’associazione industriali fra i vertici della multinazionale italo-francese e i sindacati di categoria. In particolare, con l’obiettivo di prevedere la capacità produttiva - e dunque di crescita dei siti italiani - è stata messa a fuoco la domanda corrente di componenti elettronici. Cresce del 7%, per esempio, la domanda di Mems: ovvero giroscopi e accelerometri che rappresentano il core business, il prodotto di punta, di St-M. Analogamente è in crescita di un ulteriore 7% la produzione dei dispositivi destinati al mercato dell’automotive, anche questa una fetta di fatturato importante della St. Confermata la leadership per la produzione di dispositivi che aumentano la durata delle batteria in smartphone, tablet. Nel caso dei Mems la richiesta riguarda le nuove applicazioni nei settori biomedicale, sensori ambientali, microfoni e videoproiezioni. I dispositivi automotive, invece, sono destinati all’elettronica nelle automobili. Fin qui le buone notizie sul fronte della domanda internazionale che, di conseguenza, porterà all’aumento della capacità produttiva dei siti italiani di STM. Confermati, in particolare per quello di Catania, gli investimenti che prevedono anche la conversione dei prodotti dagli attuali 6 a 8 pollici (e dunque tutte le modifiche che riguardano impianti e fabbriche). Mentre Agrate si prepara alla produzione in 12 pollici. Soddisfatto il commento di Luca Vecchio, segretario nazionale UGL Metalmeccanici, che tuttavia non si spiega “come mai per i 12 pollici non sia utilizzata la fabbrica già pronta a Catania da anni e mai utilizzata”. Vecchio, nel commentare positivamente le 170 assunzioni di ex lavoratori Micron di cui si è fatta carico STM, si dice “soddisfatto di come ST stia garantendo l’occupazione”, ma attende l’insediamento del nuovo cda in programma il 13 giugno. Vecchio infine si dice “amareggiato per l’atteggiamento del Governo italiano che anziché investire nell’elettronica, non smentisce l’intenzione di voler privatizzare le proprie quote di St.
Caricamento commenti
Commenta la notizia