ACIREALE. Comunque vada a finire il voto di ballottaggio in programma tra Roberto Barbagallo e Michele Di Re, da domani sera Nino Garozzo non sarà più il sindaco di Acireale. Si chiude un’era, perché tra mandati conclusi, sospesi e commissariamenti, è dal 2001 che la politica acese in un modo o nell'altro ruota intorno alla figura del sindaco uscente. Nel bene (secondo i suoi sostenitori) o nel male (secondo i suoi detrattori), tredici anni di amministrazione da parte della stessa persona hanno lasciato un segno, nella città.
I suoi supporters ricorderanno le tante incompiute portate a compimento, come il Palavolcan, lo stadio Tupparello, il Teatro Maugeri, la Cittadella del Carnevale; i detrattori obietteranno che nel Palavolcan ci piove, che al Tupparello non c'è più un Acireale che calca ribalte dignitose e che la Cittadella del Carnevale non è servita a dare nuovo slancio a una manifestazione da troppo tempo troppo uguale a sè stessa.
Una cosa è certa: Nino Garozzo ha preso una città sull'orlo della bancarotta, ha saputo risanare i conti insegnando anche alla burocrazia comunale a partecipare ai bandi regionali, pratica fino al suo avvento di fatto sconosciuta. Ma è anche vero che nel secondo mandato la sua carica si è un pò esaurita, e che negli ultimi tempi si è più sopravvissuto che amministrato. Senza contare l'autogoal finale della ristrutturazione della villa Belvedere, che in città è piaciuta a pochi.
Dal suo profilo Facebook il sindaco uscente saluta, ringraziando la città per averlo voluto per dieci (tredici) anni: "A memoria - scrive Garozzo - non ricordo altri precedenti, almeno per durata e continuità. E’ stato un percorso intenso, scandito da date ed eventi. Sono stato un Sindaco a tempo pieno, non mi sono mai sottratto ai miei doveri né mi sono nascosto nelle avversità. Sono grato a tutti coloro, oppositori compresi, che hanno voluto sempre riconoscere nella mia attività pubblica il rispetto di valori condivisi e irrinunciabili: legalità, buona fede, rettitudine. Non è questa l’occasione per un elenco di cose fatte (e anche di quelle non fatte): c’è sempre un margine per far meglio. Auguro ai futuri amministratori di far bene e meglio dei predecessori, ai cittadini e a me stesso di essere capaci di servire la città alimentando l’unione e non le divisioni, facendo prevalere l’interesse generale sugli interessi di bottega. Acireale è la Città dove sono nato e dove ho scelto di vivere sino ad avere l’alto onore di rappresentarla. La difenderò sempre, chiunque la amministrerà".
Se Acireale, con il voto di oggi, aprirà ufficialmente il dopo-Garozzo, resta il dubbio su cosa farà Nino Garozzo, politicamente parlando, da domani. "Quando consegnerò la fascia tricolore al mio successore - dice - ritornerò alle professione forense penale, che ho dovuto sacrificare". Ma c’è da crederci?
Acireale, Nino Garozzo entra nella storia
Merito dell’amministratore è di avere preso la città sull’orlo della bancarotta; di avere avviato e completato il risanamento
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