CATANIA. Prato del Massimino parzialmente desertificato: non è passato un novello Attila, ma sono le conseguenze del doppio concerto di Ligabue. Del bel prato verde smeraldo che ha fatto da sfondo alle prestazioni non esaltanti del Catania nella stagione appena conclusa resta ben poco.
Preoccupati i tifosi, che già immaginano la squadra dirottata altrove per le cattive condizioni del terreno di gioco, ma mancano quasi due mesi alla ripresa dell’attività agonistica. Tranquillizzanti le dichiarazioni dell’assessore allo Sport del Comune di Catania, che così intende anche anticipare qualsiasi polemica dal Catania che, nei mesi scorsi, si era espresso contro l’utilizzo dell’impianto sportivo per eventi extra calcistici. «Il contratto con cui il Comune di Catania concedeva lo stadio – ha spiegato l’assessore Valentina Scialfa – prevedeva ovviamente che gli organizzatori si occupassero di ripristinare lo stato dei luoghi com’era prima del concerto. Nei scorsi giorni abbiamo effettuato una serie di sopralluoghi insieme ai rappresentanti della Musica&Suoni e, dopo un’analisi della situazione, è stato stabilito di cominciare i lavori all’inizio della prossima settimana in maniera da procedere nel più breve tempo possibile alla rigenerazione del prato. Secondo quanto emerso, anche dalle valutazioni degli esperti, in certe zone il manto erboso necessita soltanto della normale manutenzione estiva, in altre servirà una cura particolare, con abbondante irrigazione e risemina, e in altre ancora, nel caso in cui l’apparato radicale risultasse compromesso, verranno inserite, come avviene in tutti gli stadi d’Italia, delle zolle di prato precoltivato: in poche settimane tutto tornerà come prima, consentendo il normale avvio delle attività sportive del Catania Calcio”.
Anche l’organizzatore dei concerti, Nuccio La Ferlita, intervistato da Radio Fantastica, ha assicurato i tifosi: non ci sarà nessun problema per la squadra, che proprio ieri ha definito, alla scadenza delle partecipazioni, la cessione a titolo definitivo di Catellani, Donnarumma e del giovane Maran, tra gli altri, a Spezia, Cittadella e Bassano.