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Catania, «Piazza Vergogna»: lavori 15 anni dopo

Sopralluogo della Quinta commissione consiliare nell’incompiuta di via Ustica: «Cantiere riaperto, ma il progetto è stato ridimensionato per carenza di fondi»

CATANIA. «Piazza delle Incompiute», che a Trappeto nord preferiscono chiamare «piazza Vergogna», potrebbe essere inaugurata tra un anno. Dopo lunga attesa: «Dal ’99, per l’esattezza», ricorda il presidente della commissione Lavori pubblici, Niccolò Notarbartolo, che ieri mattina s’è recato in quell’area per un sopralluogo assieme agli altri componenti del suo gruppo consiliare di lavoro. «Adesso che quest’opera è ripartita, ci sembrava doveroso venire per capire cosa ne sarà», spiega Notarbartolo. E precisa: «Positivo che tra dodici mesi sorgerà uno spazio pubblico dove oggi esiste soltanto sciara tra i palazzoni di via Ustica, ma del progetto originario previsto in un contratto di quartiere potrà essere realizzato ben poco. Perché quello che dieci o quindici anni or sono si sarebbe dovuto realizzare con un milione 100 mila euro, adesso non si può certo fare più!».
Da quindici giorni, di fronte alla sede della Municipalità Galermo, è in cantiere il sospirato quadrilatero con sette grandi aiuole — «in pietra, non in ferro, per evitare che se li rubino o li vandalizzino» — un buon numero di gazebi e panchine, molte piante, qualche fontanella. Per arrivare sin qui, un percorso a ostacoli. Uno slalom tra intoppi burocratici e vertenze giudiziarie: «A quel contratto di quartiere del ’99 venne data attuazione nel 2004, ma ben presto i lavori furono bloccati per un contenzioso con la ditta appaltatrice», ricorda Notarbartolo. Poi, aggiunge: «Per una volta il Comune ha vinto una causa, quindi è stato ora possibile fare ripartire la costruzione della piazza. Il progetto, però, è stato decisamente ridimensionato perché quello iniziale includeva pure due strutture di socializzazione e altre opere. Per realizzare anche queste, servirebbero pochi milioni di euro. Vedremo. Inoltre, in una parte dell'area, dovrebbe nascere a spese della Curia arcivescovile anche una chiesa, attualmente ospitata nei locali della Municipalità. Per adesso, rimarrà il vuoto».
Per Niccolò Notarbartolo, che si augura possa essere dato il nome di Pietro Barcellona alla piazza, una «buona notizia» il cantiere in via Ustica. Tra tutti, però, il più felice è il consigliere comunale Sebastiano Anastasi, componente della Quinta commissione insieme con Giuseppe Catalano, Mario Crocitti, Maria Ausilia Mastrandrea, Alessandro Messina, Riccardo Pellegrino, Francesco Saglimbene, Ersilia Saverino, Salvatore Spadaro e Massimo Tempio. Già presidente della circoscrizione Galermo, Anastasi sino allo scorso anno s’è «goduto» lo spettacolo di quella sciara dalla finestra del suo ufficio. La prossima estate, il paesaggio potrebbe cambiare: «I tecnici — commenta il consigliere di Grande Catania-Mpa — si erano incaponiti nel voler completare il progetto così com’era, con soldi che il Comune non aveva. Nella passata consiliatura, è stata proprio la mia Circoscrizione a chiedere che l’opera venisse realizzata con le risorse disponibili, così com’era possibile, perché Trappeto nord è priva persino di botteghe e una piazza può essere simbolo di riscatto. Grande o piccola che sia. L’assessore Giuseppe Marletta (componente della giunta Stancanelli, ndr) ha risposto che si sarebbe fatto come proponevamo noi».
«Il centrodestra — conclude Sebastiano Anastasi — ha sbloccato la situazione di stallo. Alla nuova amministrazione comunale, dunque, lancio una sfida perché, al netto delle polemiche, sollevi alla Curia il problema della costruzione della chiesa di quartiere, individui un privato che apra i due campetti di calcio inclusi nel piano originario, concordi con le associazioni di quartiere tutte le azioni necessarie a rendere vivibile questo spazio».

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