CATANIA. Sei indagati sono stati arrestati in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal Gip di Catania su richiesta della Dda della locala Procura eseguito della Direzione investigativa antimafia in sinergia con i carabinieri di Randazzo nell'ambito dell'operazione denominata 'Ippocampò contro la cosca dei 'Carcagnusì.
Tre indagati irreperibili. Tra loro c'è anche l'attuale capo del clan, Sebastiano 'Nuccio' Mazzei, di 41 anni, ancora irreperibile. Il presunto boss, latitante da alcuni mesi dopo essere sfuggito al blitz 'Scarface', è il figlio dello storico capomafia Santo Mazzei, detenuto in regime di 41 bis, fatto uomo d'onore dal boss corleonese Leoluca Bagarella nel 1992.
Tra gli arrestati c'è anche il cognato di 'Nuccio' Mazzei, ovvero Gioacchino Intravaia, di 38 anni. Gli altri destinatari del provvedimento sono Massaro Galati, di 38 anni, Michele Maiolino, di 46, Prospero Riccombeni, di 43, Antonino Danile Sgori, di 39, e Lucio Stella, di 39.
Gli arrestati devono rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione di stampo mafioso, associazione a delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti, in collegamento con organizzazioni criminali calabresi della Piana di Gioia Tauro, trasferimento fraudolento di valori e intestazione fittizia di beni. Per quest'ultimi reati la Dia ha sequestrato beni per 1,5 milioni di euro, compresa una cooperativa operante nel settore della logistica merci e un bar.
Secondo l'accusa il clan esercitava una posizione di predominio criminale nel rione San Cristoforo di Catania e, secondo quanto riferito da più pentiti alla Dda della Procura, avrebbero avuto un ruolo nel progetto di guerra di mafia tra i 'Carateddi' e la 'famiglia' Santapaola scongiurata dagli arresti delle forze dell'ordine.