CATANIA. Trentatrè arresti, cinque dei quali ai domiciliari, e due indagati irreperibili, ma per uno di loro, scomparso dal settembre del 2011, si teme la 'lupara biancà. È il bilancio dell'operazione Ghost della squadra mobile della Questura di Catania sulla 'famiglià Santapaola-Ercolano. Tra i destinatari del provvedimento, emesso dal Gip su richiesta della Dda della Procura, c'è anche Orazio Cocimano, ritenuto il reggente della cosca dal 2009 al 2011 e detentore della 'cassa degli stipendì di Cosa nostra. L'uomo, già detenuto, è stato già indagato per l'omicidio di Luigi Ilardo, vice rappresentante provinciale di Cosa nostra di Caltanissetta ucciso il 10 maggio del 1996 alla vigilia della sua collaborazione con la giustizia. Secondo l'accusa, Cocimano era a capo del gruppo della 'Cività di Catania e gestiva le estorsioni a imprenditori e commercianti assieme a altri due esponenti di spicco del gruppo, Orazio Magrì e Daniele Nizza, che tenevano i loro incontri in piazza Cutelli. Dalle indagini sarebbe emerso che due società di costruzioni, la Pml e la Alco, sarebbero riconducibili a Cocimano e sono state sequestrate dalla polizia su disposizione del Gip. La squadra mobile ha anche accertato la presenza di alcune 'piazze di spacciò di droga gestite da Daniele Nizza e Rosario Lombardo nei rioni San Cristoforo e Villaggio Sant'Agata. La vendita della droga era organizzata con pusher e vedette e ogni giorno la gestione era anticipata da un «briefing» pomeridiano del gruppo per come organizzare la serata. Nel corso delle indagini la polizia ha già sequestrato un chilo di cocaina, 900 grammi di marijuana e una mitraglietta Skorpion e munizioni. Durante gli arresti della notte scorsa la squadra mobile ha trovato e sequestrato in casa di una indagata, Giovanna La Mattina, 1,3 chili di marijuana.
Caricamento commenti
Commenta la notizia