RANDAZZO. Una lunga, lunghissima fiaccolata, che ha visto la partecipazione di migliaia di fedeli randazzesi, si è snodata per le principali vie della città, con partenza dal Santuario dedicato alla Madonna del Carmelo sino alla Basilica di Santa Maria, dove si è tenuta una veglia di preghiera, organizzata da tutte le parrocchie e da tutte le associazioni religiose e caritative cittadine. Presenti tutti i parroci di Randazzo, con il vicario foraneo dell'arcidiocesi di Messina, e numerose autorità civili come il sindaco della città, Michele Mangione, assessori e consiglieri comunali, tutti convinti sostenitori dell'innocenza di Padre Enzo, il sacerdote condannato in primo grado, col rito abbreviato, a quattro anni di reclusione, più pene accessorie, come l'interdizione quinquennale dai pubblici uffici, dal Gup del tribunale di Catania. Innocenza che, ci dicono tutti, «verrà pienamente riconosciuta in sede di appello, viste le numerose testimonianze e controprove che si stanno raccogliendo a favore del sacerdote». A sostegno dell'innocenza dell'arciprete, oltre al documento firmato alcuni giorni fa dai rappresentanti parrocchiali della San Vincenzo, della Corale Polifonica, dai Gruppi catechistico e liturgico, dal Terz'Ordine Carmelitano, dal Consiglio degli affari economici e dalla Confraternita Maria Santissima Annunziata, si aggiunge, ora, anche quello dei giovani della parrocchia Santa Maria Assunta, di cui è stato titolare, sino a qualche giorno fa, Padre Vincenzo Calà. «Gentili fedeli, cari concittadini - hanno letto i giovani in pubblico - ci troviamo riuniti questa sera in circostanze spiacevoli, ma per una giusta causa. Le accuse rivolte nei confronti del nostro parroco, Padre Enzo Calà, ci addolorano. A nome di tutti i giovani della comunità parrocchiale, cresciuti tra queste mura insieme a Padre Enzo, la cui presenza è stata una guida e un punto di riferimento anche - e soprattutto - dal punto di vista spirituale, respingiamo con forza qualsiasi accusa nei suoi confronti e ribadiamo la necessità di scavare ancora sulla vicenda per far luce sui dubbi e sulle contraddizioni emerse dai discorsi degli stessi accusatori. Senza avere la pretesa di sostituirci alla giustizia, ed essendo a conoscenza degli atti, crediamo fermamente nell'innocenza di Padre Enzo, in quanto dalle accuse non emergono sufficienti prove per attestare alcun tipo di reato. Possiamo gridare a gran voce che Padre Enzo non ha mai avuto, nemmeno lontanamente, atteggiamenti ambigui nei nostri confronti -. Al contrario - hanno precisato - il nostro parroco, per noi giovani, ha sempre avuto un occhio di riguardo, ci ha sempre circondati di attenzioni e di protezione con sentimenti autentici e sinceri. Obiettivo primario della sua missione è stato quello di educare i giovani alla Parola del Signore».
A conclusione della fiaccolata e della lunga veglia di preghiera, anche padre Piergiorgio Rasano, attualmente incaricato dal vescovo di Acireale quale responsabile della Basilica di S. Maria, a nome di tutto il clero di Randazzo, ha espresso parole di conforto e di sostegno nei confronti di padre Calà.