CATANIA. Non è uno sciopero, perché saranno comunque operativi a vigilare sulla sicurezza dei cittadini. Ma i loro orari da qualche giorno sono rigidi – tecnicamente «ingessati» – e blindati nei turni di servizio, senza deroghe (ovvero flessibilità) che consentano una migliore gestione del personale, dell’attività e del presidio di vigilanza sul territorio. Anche il corpo di Polizia di Catania e di tutta la sua provincia aderisce, infatti, alla protesta congiunta decisa a livello nazionale dalle organizzazioni sindacali Siulp, Sap, Siap, Silp Cgil, Ugil Pds, Coisp, Consap e Uil Polizia. Ieri il volantinaggio davanti alla sede della Questura. Spiega Tommaso Vendemmia (Siap): «Significa che non concederemo deroghe ai nostri orari di lavoro nei servizi di ordine e sicurezza pubblica: cortei, presidii, stadio. Nessuna deroga alle esigenze investigative e alla reperibilità con cui sinora abbiamo fronteggiato le operazioni di contrasto alla criminalità organizzata (i blotz notturni) e le emergenze per i migranti con l’operazione Mare Nostrum. Una decisione dura – commenta Vendemmia – ma in linea con la distrazione verso noi lavoratori della sicurezza». Sotto accusa Governo nazionale, Ministro dell’Interno, Dipartimento di Pubblica Sicurezza e istituzioni locali colpevoli di scarsa attenzione verso il comparto. «È una mobilitazione generale – spiega Giuseppe Coco (Sap) – decisa dalle segreterie nazionali. Fra le tante problematiche, anche il blocco delle retribuzioni fermo al 2010: se un agente vince il concorso e diventa commissario, aumenta carico di lavoro e responsabilità ma non la retribuzione. Un danno di circa 1500/2000 euro l’anno per ognuno di noi che ha impoverito un’intera categoria di lavoratori e danneggiato le nostre famiglie. Senza contare che si lavora in contesti sempre più difficili, con mezzi obsoleti e insicuri e che il blocco dei turn over ha innalzato l’età media degli agenti in servizio». A tracciare il quadro della situazione a Catania è Vendemmia: «1170 operatori, 200 quelli impegnati in attività di pubblica sicurezza (volanti, squadra mobile, polizia aerea e ferroviaria, scientifica) in turni continuativi h24. Un centinaio i civili e gli operatori tecnici. Il 30% sono ultra cinquantenni o non idonei per infermità. Dei 20 mezzi per il controllo del territorio, 15 sono fermi per riparazioni e 12 di questi non sono riparabili per mancanza di fondi». La protesta della Polizia, infine, è certo che creerà qualche problema a Catania dove da mesi si vive con la quotidiana emergenza legata agli sbarchi dei migranti. «Per il Dipartimento – conclude Coco – sarà un aggravio: tra sbarchi e accompagnamenti al Cara, anziché contingenti da 20 uomini sarà necessario mandarne da 30/35».
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