RIPOSTO. Per ben nove anni continuava a percepire la pensione della sorella defunta da oltre nove anni, intascando complessivamente circa 115 mila euro. I finanzieri del Comando Provinciale di Catania, a seguito di una complessa indagine, hanno individuato e denunciato un insospettabile 82enne abitante di Fiumefreddo di Sicilia in provincia di Catania, G.S. queste le sue iniziali, che dovrà rispondere del reato di truffa aggravata ai danni dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.
La truffa è stata scoperta dai finanzieri della Compagnia di Riposto i quali, nell’ambito di mirati servizi a tutela delle uscite dello Stato, hanno avviato una serie di controlli sui soggetti percettori di indennità e vitalizi, individuando il caso di una donna titolare di ben tre pensioni (una di invalidità civile, una di reversibilità del defunto marito e una di invalidità lavoratori dipendenti), deceduta nel maggio del 2005. Ingegnose la modalità con le quali è stata perpetrata la truffa: un paio di mesi prima del decesso, la defunta venne fatta trasferire dal Comune di Fiumefreddo di Sicilia a quello di Gaggi, in provincia di Messina, continuando tuttavia a mantenere la residenza anagrafica nel luogo di origine.
Presso l’Ufficio postale di Gaggi veniva aperto un conto corrente intestato alla defunta con delega al fratello, il quale poteva operare sul conto anche in modo autonomo. Su tale conto corrente venivano accreditate, da parte dell’I.N.P.S., le somme delle pensioni spettanti alla defunta, pari a circa 1.150 euro mensili. All’atto della morte della sorella, avvenuta in Gaggi, l’uomo, grazie allo spostamento fisico della sorella, ne era riuscito a tenere nascosto il decesso sia al comune di residenza di Fiumefreddo di Sicilia (CT) che all’I.N.P.S., la quale, ignara di tutto, ha continuato regolarmente ad accreditare i ratei di pensione.
Mediante l’utilizzo di una carta bancomat, il soggetto procedeva quindi a prelevare – mediamente in due tranches – il denaro mensilmente accreditato alla defunta, avendo cura di mantenere il saldo attivo di pochi euro. Le indagini delle Fiamme Gialle, coordinate dal Sostituto Procuratore Roberta La Speme, si sono concluse con la denuncia a piede libero del soggetto per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato. Inoltre, il G.I.P. presso il Tribunale di Messina, accogliendo la richiesta della Procura della Repubblica, ha emesso un decreto di sequestro per equivalente per un ammontare di euro 115 mila nei confronti del fratello della defunta, così privandolo dell’intero ammontare sottratto indebitamente negli anni.
Sono in corso ulteriori approfondimenti nei confronti di altri due soggetti che potrebbero aver collaborato nella realizzazione dell’ingegnoso disegno.