PATERNO'. Piombo per un melone. Sembra assurdo ma a Paternò si spara non solo per fatti legati alla malavita organizzata, ma anche per esprimere il proprio disappunto per l’acquisto di un frutto di stagione, non proprio buono, o che non corrisponde, per il pistolero di turno, al valore del denaro speso per comprarlo. Va bene che i siciliani hanno un temperamento focoso, un aspetto caratteriale discendente dai nostri avi di origine araba, ma sparare per un melone significa che si è toccato non il fondo, ma proprio il «sottoterra».
Con quattro colpi di pistola, di una calibro 9, esplosi in parte in aria e in parte a terra, ci sarebbe potuto scappare il ferito o addirittura il morto; vendetta consumata lungo Corso del Popolo nel quartiere Ardizzone, dove il venditore ambulante solitamente si colloca per procedere alla vendita dei suoi meloni. Quattro colpi, quindi, a scopo esclusivamente intimidatorio: solo per soddisfare la propria vendetta contro il fruttivendolo.
Ma andiamo con ordine. Ieri mattina intorno alle 9,30, il pistolero ha fermato la propria auto, a quanto una utilitaria, a pochi metri di distanza dall’autocarro del commerciante di frutta.
Sceso dal mezzo ha fatto qualche passo ed ha estratto la pistola, esplodendo 4 colpi : un proiettile si è andato a conficcare nel paraurti anteriore destro di una Matiz parcheggiata lungo corso del Popolo. Dopo aver sparato il «giustiziere» di turno, ha sollevato uno dei meloni caricati sul mezzo del commerciante, l’ha spaccato e glielo getta in faccia, in segno di sfida, senza però colpirlo. «Consumata» la vendetta, l’uomo è risalito sull’auto, fuggendo.
Immediatamente è scattato l'allarme: sul posto in pochi minuti sono giunte diverse gazzelle del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Paternò, i quali hanno avviato le indagini per capire cosa fosse successo. La vittima dell’atto intimidatorio è stato interrogato dai militari dell'arma.
Il commerciante, un paternese incensurato sulla cinquantina, avrebbe riconosciuto «l’acquirente insoddisfatto» ed ha raccontato che la diatriba con il pistolero sarebbe nata venerdì scorso,quando quest’ultimo sarebbe rimasto «colpito» dal prezzo del melone, ritenuto troppo caro; un frutto che secondo l’acquirente aveva un valore molto inferiore. Ieri mattina i carabinieri hanno raccolto le testimonianze non solo della vittima ma anche di alcuni passanti che hanno assistito all’accaduto.
Attualmente i carabinieri, che hanno identificato l’autore dell’atto intimidatorio, lo stanno cercando, ma di lui si sono perse la traccia. All’esame del Ris il proiettile che si era conficcato nell’auto prcheggiata. Si indaga per accertare la provenienza dell’arma e se questa sia stata usata di recente per commettere qualche reato.