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Catania, via Vittorio Emanuele senz’auto:
parte la crociata dei commercianti

CATANIA. Auto parcheggiate ai lati della strada, marciapiedi impraticabili per i pedoni a causa della sporcizia, autobus imbottigliati nel traffico e macchine in sosta vietata, rumorose e ingombranti. Una cartolina sconfortante quella di una via Vittorio Emanuele «abbandonata a se stessa» come descritta da Roberto Di Stefano commerciante catanese. In città conosciuto come Roberto «Kennedy» in 50 anni di carriera si è occupato di bar, discoteche e negozi di oggettistica siciliana. Su via Vittorio Emanuele, al civico 139 e 143, nel salotto buono della Città, a pochi passi da piazza Duomo e dal Municipio, è il titolare di un negozio che vende articoli e oggetti in ceramica e di un wine bar. Ieri mattina, seduto davanti la porta della sua attività commerciale ha distribuito volantini per attirare l’attenzione su di sé, sul degrado in cui secondo lui versa il centro storico di Catania, ma soprattutto per smuovere le istituzioni. «Un’amministrazione chiusa, che non ha mai viaggiato – lamenta Di Stefano – che forse non si è mai confrontata con le altre grandi città, un'amministrazione che apre ai pedoni il Lungomare di Catania, ma che lascia aperta al traffico una via centrale come via Vittorio Emanuele, è un’amministrazione che non ha a cuore lo sviluppo e il turismo in città. Le auto che vanno a gran velocità, gli autobus che non riescono a fare manovra, i clacson impazziti nelle ore di punta. Cosa fa l’amministrazione comunale? Niente». Di Stefano, un anno fa, aveva ottenuto l’autorizzazione per il suolo pubblico, poi ritirata a seguito di alcuni verbali fatti da polizia e vigili urbani. «Avevo chiesto e ottenuto dal Comune il suolo pubblico – ha aggiunto il commerciante – per offrire ai turisti la possibilità di sedersi ad un tavolino e ammirare le bellezze di Catania. Licenza che mi è stata concessa “per errore” e quindi poi ritirata. Se l’amministrazione è sorda, se non capisce che i turisti hanno bisogno soltanto di piccole cose per essere attratti, di piccoli accorgimenti per stare bene in città, allora questa città non sarai mai veramente turistica. Ogni mattina è mia cura lavare il marciapiede per togliere la sporcizia che altrimenti resterebbe a marcire lì e impedirebbe ai visitatori persino di entrare nel mio negozio». Multato per ben quattro volte per avere posizionato delle fioriere davanti al suo wine bar, con essenza aromatiche siciliane, Di Stefano, e' stato costretto a ritirare i vasi e a pagare le contravvenzioni. «Le attività commerciali che si rivolgono soprattutto ai turisti - ribadisce Di Stefano - ma tutte in generale hanno bisogno che prima di tutto funzionino i servizi, che le strade siano pulite che i turisti a piedi non abbiamo bisogno di fare lo slalom tra le auto parcheggiate in disordine per visitare la città. Basterebbe chiudere via Vittorio Emanuele, renderla pedonale, per rilanciare questa meravigliosa zona del centro urbano».

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