CALTAGIRONE. Passa tra le polemiche l’approvazione, da parte del Consiglio comunale di Caltagirone, di un debito fuori bilancio ammontante a 630 mila euro, nonostante il parere contrario dei Revisori dei conti che, per bocca del presidente del collegio Fabio Amato, ha confermato la mancanza di copertura economica.
Come è noto, il Comune di Caltagirone ha da tempo dichiarato il dissesto finanziario. La somma preventivata servirà a corrispondere parte dei debiti maturati dall’ente locale nei confronti della ditta Az Luce» e dei suoi nove lavoratori impegnati negli anni 2012 e 2013 in un «project financing» per la pubblica illuminazione. Nel corso del civico consesso ha prevalso la constatazione del lavoro svolto dalla impresa e delle necessità delle maestranze le quali hanno ampliato la rete di pubblica illuminazione della città della ceramica.
Il voto favorevole è giunto, come era logico aspettarsi, dai 12 consiglieri comunali che sostengono l'attuale amministrazione guidata dal sindaco Nicola Bonanno. Un plauso è comunque andato ai componenti l’opposizione consiliare che mantenendo la presenza in aula hanno consentito il mantenimento del numero legale. Per la cronaca, l'opposizione ha votato con 6 voti contrari ed un astenuto.
Severe critiche per il metodo operativo del «Bonanno ter» e richieste di chiarimenti sono giunte da Gemma Marino, Alfredo Scozzarella, Giovanni Garofalo e Fabio Roccuzzo che ha affermato: «Abbiamo mantenuto il numero legale a garanzia dei lavoratori e della ditta la quale sarebbe altrimenti fallita. Questo debito si poteva evitare se fosse stata condotta una attenta analisi delle poste da iscrivere in bilancio. La votazione - ha concluso il consigliere del gruppo Uniti per il Centrosinistra - dimostra ancora una volta come in aula non esista una maggioranza in grado di supportare sindaco e Giunta».
È perentorio il sindaco Nicola Bonanno: «Abbiamo un debito fuori bilancio legato agli aumenti contrattuali previsti e risalenti alla precedente amministrazione Pignataro. Se non onoriamo questi contratti andiamo incontro a penalità». Sul mantenimento del numero legale in aula il primo cittadino: «È dovere di ogni consigliere fare il bene della propria città. Quando ci sono provvedimenti per Caltagirone, non si deve guardare né alla opposizione nè alla maggioranza che comunque c’è e condivide il progetto amministrativo».
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