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Pedofilia, undici cataloghi on line con migliaia di bambine: indagine della polizia postale di Catania

CATANIA. Centinaia di bambine nude, tra i sei e i 12 anni, ritratte in alcuni cataloghi multimediali e a disposizione del web.
È la scoperta fatta dalla Polizia postale di Catania, dopo la segnalazione dell’associazione «Meter onlus» di don Fortunato Di Noto. Undici cataloghi pedopornografici con immagini di minori che sono stati archiviati su «drive Google» da uno sconosciuto navigatore di internet identificabile solo attraverso un nickname. I file sono presenti nello spazio libero che Google mette a disposizione dei suoi utenti per poterli avere sempre a disposizione. Una piccola memoria virtuale dove poter caricare documenti, foto e video.
Secondo quanto denunciato i cataloghi, tutti archiviati e catalogati, coinvolgono bambine da 6 e 12 anni, e sono «divulgati e ostentati nelle BBS (bacheche) specializzate in materiale pedofilo».
I cataloghi scoperti dalla Polizia postale sono contenuti nello spazio «free» di Google, dove gli utenti possono archiviare e caricare foto, video e immagini, e sono accessibili a semplice richiesta inviata per mail al nickname titolare dello spazio drive. Un solo catalogo conta più di 150 bambine che posano in veri e propri nudi porno e atteggiamenti sessuali espliciti, in set fotografici ben organizzati allo scopo, secondo quanto scritto nella denuncia.
Complessivamente si tratterebbe di quasi 2000 bambine coinvolte, alcune consapevolmente o sotto costrizione, in altri casi si tratterebbe di foto rubate nelle spiagge dove i pedofili le avrebbero colte nude o seminude, o anche semplicemente in costume da bagno. Ci sono foto di tutti i tipi. In un solo catalogo «Meter» ha contato 150 piccole modelle che «posano indotte in nudo porno e in particolare in atteggiamenti sessuali espliciti». Inquietanti le immagini da set fotografico, ma turba anche il fatto che ci siano anche scatti rubati alle famiglie, nelle spiagge, con bambini nudi, seminudi o anche col costume, durante una normalissima giornata trascorsa al mare. Questo fenomeno è così diffuso che già ha un nome: «pedosoft». Meter avverte: «Nelle gallery specializzate e utilizzate dai pedofili queste foto vengono massicciamente caricate, a disposizione della perversione sessuale degli amanti dei bambini».
Appena una settimana fa il Compartimento della Polizia postale di Catania, guidato da Marcello La Bella, aveva portato alla luce - con l’operazione denominata eDonkey2000?-, una rete di video hard. Due persone, a Milano e Bologna, rispettivamente di 63 e 43 anni, sono state arrestate in flagranza di reato perché trovate in possesso di cospicuo materiale pedo pornografico.

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