CATANIA. Renzo Piano, che di mestiere fa l’architetto di genio, ha avuto una grande idea per favorire la riqualificazione delle malandate periferie di molte città italiane: fondare il G124, un gruppo di lavoro formato da sei giovani e promettenti architetti che ha come obiettivo quello di «rammendare» (è questa la parola chiave) lo sfilacciato tessuto urbano delle aree cittadine maggiormente emarginate.
Il celebre architetto genovese - nominato Senatore a vita dal Presidente Napolitano lo scorso agosto - ha deciso di utilizzare il proprio stipendio da parlamentare per finanziare le attività del gruppo.
I ragazzi di G124 sono sbarcati già da qualche mese anche a Catania, per la precisione a Librino, con un progetto di «architettura partecipata» - ideato dagli architetti Roberto Corbìa e Roberta Pastore - che si propone di tradurre nella pratica le idee ed i desideri dei cittadini. Dopo la pausa estiva i lavori riprenderanno a settembre, seguendo dunque non soltanto le indicazioni degli architetti, ma pure quelle delle realtà territoriali coinvolte. «Grazie anche alla collaborazione dell’associazione rugbistica ”I Briganti di Librino”, ho coordinato personalmente incontri con giovani, pensionati, cittadini, sindacalisti e rappresentanti dell’associazionismo - racconta Carlo Colloca, docente di Analisi sociologica e metodi per la progettazione del territorio dell’Università di Catania - per intercettare alcuni dei bisogni maggiormente avvertiti da quanti vivono questo territorio e credono nella sua riqualificazione».
Lorenzo Leone, presidente della Municipalità interessata, non nasconde il suo entusiasmo per l’iniziativa messa in moto dal gruppo: «Penso che sia un progetto di grande importanza, non soltanto materiale ma anche simbolica. Grazie ai ragazzi del rugby quella zona stava già acquisendo una nuova vitalità, ma adesso - rivela - sarà anche possibile risolvere l’annoso problema dell’illuminazione, carente in molte strade ed edifici. Gli architetti mi hanno garantito che si potrà avere la luce non solo nel campo e nelle palestre del San Teodoro, ma anche nelle strade».
Le aree di intervento sono state finora quella di San Teodoro e quella dell’Istituto «Brancati» e gli interventi si sono finora concretizzati in azioni di ampliamento della zona destinata agli orti didattici e di messa in sicurezza dell’area limitrofa il campo da rugby. Si è inoltre deciso di asfaltare una già esistente superficie di collegamento con l’Istituto scolastico Brancati, in modo da renderla capace di ospitare manifestazioni sportive, culturali e sociali.
«Ho seguito - ha spiegato il sindaco Enzo Bianco, che ha ricevuto ieri mattina in Municipio i rappresentanti di G124 - i lavori di questo meraviglioso gruppo, rendendomi conto di come l’idea elaborata per Librino coincida con la nostra idea di città emersa dal programma a suo tempo presentato ai catanesi».
Da un punto di vista simbolico si tratta di «un messaggio positivo per il territorio, un segnale forte», ma è soltanto il primo passo per una zona della città in cui i problemi sono tanti e di varia natura. «La questione più grave - afferma Leone - è quella della viabilità, specialmente nella zona di San Giorgio alto, per il quale si sta pensando ad una ”via di fuga” per condurre le automobili verso Librino, e le discariche abusive, che si moltiplicano nonostante i nostri interventi». «A Librino e nei quartieri limitrofi ci sono molte opere pubbliche ed edifici incompiuti - sottolinea Leone - da ultimare il prima possibile», per evitare che quanto costruito oggi non venga visto, domani, come l’ennesima, grande cattedrale nel deserto.
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