ACIREALE. Superato l'impasse giuridico e burocratico, che ha frenato per anni l'operazione, la rinascita della Perla Jonica ha subito una brusca accelerazione. È arrivata ieri pomeriggio, infatti, la notizia che è stato sottoscritto il contratto per la ristrutturazione del complesso alberghiero di Capomulini fermo, come direbbe il Brumotti di Striscia la Notizia "con le quattro frecce" da quando fallì la società che lo gestiva, nel 2009. Ci sono voluti cinque anni per sbrogliare la matassa e poter finalmente a programmare un futuro per l'hotel uno dei più grandi di tutto il meridione. Che, acquistato dalla Item srl dello sceicco Hamed bin Al Hamed, è destinata a diventare un hotel della catena Hilton, con un potenziale di 400 posti di lavoro senza contare l'indotto. Una boccata d'aria fresca, per l'economia asfittica di Acireale e del suo hinterland. A firmare il contratto, da una parte, appunto, la società dello Sceicco, dall'altra la Volteo Energie Spa, controllata della Kinexia Spa, società quotata in borsa. Un "affaruccio" da appena 47 milioni di euro. I lavori che dureranno più di due anni (il completamento dell'opera è previsto per la fine del 2016) trasformeranno la Perla Jonica in una struttura all'avanguardia anche dal punto di vista energetico-ambientale. Il gruppo "Kinexia", infatti, si occupa principalmente di energie rinnovabili e ambiente, e la sua controllata, la «Volteo» che curerà la ristrutturazione della «Perla», si occupa specificamente di fonti rinnovabili. La prospettiva dovrebbe essere quella di realizzare un complesso che sia all'avanguardia dal punto di vista dell'utilizzo delle fonti rinnovabili e della eco-compatibilità. Una vita nuova, praticamente, per la mega-struttura alberghiera acese. L'accelerazione ha preso il via già lo scorso 8 agosto, quando è stato firmato a Roma il contratto per l'acquisto della Perla da parte della Item Srl dello sceicco Al Hamed. Un punto di arrivo per il quale ci sono voluti cinque anni di atti giudiziari che hanno coinvolto a più livelli il Tar e il Cga, la Procura della Repubblica, la Curatela fallimentare, i commissari liquidatori, senza contare sindaco e amministrazione, tutti protagonisti di una interminabile telenovela a colpi di carta bollata. Una storia che sembrava non dover vedere mai la fine e che, invece, adesso finalmente vede l'atto finale: che non sarà, ovviamente, la ristrutturazione, la la conclusione dei lavori, e la conseguente riapertura della struttura alberghiera che, a lavori conclusi, sarà rimasta ferma da qualcosa come sette anni, e che ad Acireale sperano possa finalmente portare il turismo, quello vero, quello capace di fare da volano per l'economia della città e di tutto il territorio.