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Mafia, sequestrati beni per 500mila euro a Catania

CATANIA. La Direzione Investigativa Antimafia di Catania ha sequestrato una società operante nella distribuzione e nel noleggio di apparecchi elettronici da gioco (videopoker) riconducibile a Gaetano Liuzzo Scorpo, 49 anni, anni, già condannato per mafia. Il patrimonio sequestrato ammonta a circa 500.000 euro. Sono stati anche sequestrati 40 videopoker che erano stati collocati in vari esercizi commerciali ubicati in diversi centri delle province di Catania, Siracusa e Ragusa.     
Le operazioni di sequestro, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia di Catania, fanno seguito ad articolate e complesse indagini condotte dalla Dia che hanno portato alla luce gli illeciti interessi del clan Trigila, operante nel siracusano ed espressione del più vasto cartello criminale Aparo-Nardo-Trigila nella gestione e nella distribuzione dei  videopoker. Sarebbe stato accertato che Gaetano Liuzzo Scorpo Gaetano, dopo il sequestro delle sue società avvenuto nel 2012, avvalendosi della forza di intimidazione derivante dalla contiguità mafiosa con il clan del Siracusano, avrebbe imposto agli imprenditori, presso i cui esercizi commerciali erano state collocate le apparecchiature elettroniche delle società sequestrate e gestite dall'amministratore giudiziario, il ritiro dei videopoker sostituendoli con quelli forniti dalla Azienda Italia di Spina Alfio e C. Sas, con sede in Piedimonte Etneo (Ct), società ritenuta a lui riconducibile.
Già nel 2011, con l'operazione denominata «Nemesi» che aveva disarticolato il clan mafioso Trigila con oltre 60 arresti, gli accertamenti del Centro Operativo Dia di Catania avevano consentito di far emergere le dinamiche operative del clan, che avrebbe fatto riferimento per i propri fini a Liuzzo Scorpo, già titolare di due società, la «Betting game» e la «Media Game», che si occupavano del noleggio dei videopoker e che nel novembre dello scorso anno erano state confiscate. L'uomo avrebbe messo a disposizione del clan le sue imprese per permettergli di investire le proprie ricchezze nell'acquisto di apparecchi da gioco e avrebbe devoluto al sodalizio una cospicua parte dei guadagni.
L'impianto accusatorio aveva trovato piena conferma con la sentenza emessa dalla Corte di Assise di Siracusa, che nel 2012 ha condannato l'uomo a sette anni di reclusione per  concorso esterno in associazione mafiosa. Successive indagini hanno evidenziato ulteriori elementi circa le ipotesi delittuose contestate dalla Procura di Catania nei confronti di Liuzzo Scorpo nella veste di gestore occulto della società di Piedimonte Etneo che la Dia oggi ha sequestrato.

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