CATANIA. Era una Cattedrale gremita di fedeli quella che ieri mattina ha salutato Sant'Agata nel giorno della sua festa estiva. Circa un migliaio di persone - tra eroici devoti col sacco in pieno agosto, comuni cittadini e addirittura qualche turista - sono giunte nel corso della mattinata a rendere omaggio alle Reliquie della Santa, rimaste esposte all'interno della Chiesa anche nel pomeriggio. I molti presenti hanno anche avuto la possibilità di venerare personalmente le spoglie di Sant'Agata, sorrette da un folto gruppo di devoti disposti in fondo alla navata destra della Basilica.
«Dal punto di vista del culto religioso oggi ricordiamo la traslazione delle reliquie di Sant'Agata - spiega Monsignor Barbaro Scionti, parroco della Cattedrale - vale a dire il momento in cui le spoglie della nostra santa patrona fecero ritorno a Catania dopo essere state portate a Bisanzio circa ottant'anni prima. Tradizione vuole che le reliquie abbiano fatto ritorno in Sicilia passando per Acicastello, dove il vescovo Maurizio le riconobbe accogliendole di conseguenza in diocesi».
Oggi come a febbraio, secondo monsignor Scionti, tenere in mano le Reliquie della Santa rappresenta una grande responsabilità per l'intera cittadinanza: «i catanesi, che hanno ricevuto dalla storia un così grande dono - dice - hanno il compito di servire la città con la stessa carità che contraddistinse la vita della loro Santa». Accanto al lato religioso - come da prassi durante le celebrazioni in onore di Sant'Agata - vi sono ovviamente stati alcuni momenti di festa e folclore, culminati nella processione serale attorno al perimetro della Cattedrale, svoltasi al termine della messa solenne celebrata alle diciannove dall'Arcivescovo di Catania Gristina.
«Il 17 agosto e il 5 febbraio sono certamente due momenti molto diversi tra loro - racconta il Maestro del Fercolo Claudio Baturi - nonostante abbiano lo stesso fine, quello di ricordare la Santa di Catania. Forse in agosto c'è anche un pizzico d'emozione in più, data la presenza di molti tra coloro che per varie ragioni non vivono più a Catania e che non possono essere presenti in febbraio. Il loro abbraccio - conclude - è sempre incredibilmente sentito». I festeggiamenti si erano per la verità aperti già nella giornata di sabato, con l'esposizione in Cattedrale del Velo di Sant'Agata, poi portato brevemente in processione all'esterno della Basilica.
«Si tratta di un momento molto intimo - continua il capovara Baturi - che nonostante si ripeta da soli vent'anni è già entrato nel cuore dei catanesi. La processione del Velo serve in particolare a far incontrare nuovamente i catanesi e le varie associazioni agatine con la Santa, in attesa del più ampio corteo del 17». Sulla stessa linea di pensiero c'è anche Barbaro Scionti: "Dato che la celebrazione estiva capita il 17 di agosto, cioè nel cuore delle ferie, la sera prima ci si riunisce per prepararsi a quanto dovrà avvenire l'indomani". Non fosse per il caldo, sembrerebbe quasi di essere in febbraio.